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- Scritto da Stefano
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pulizia del fiume Reno 15 marzo 2014
L’appuntamento è alle 9 al ponte di Sperticano. Gli altri partiranno dalla Colonia, a Marzabotto, così potremo pulire un lungo tratto di fiume dai detriti portati giù dalle piene di questo inverno carico di piogge. La giornata è bellissima e già calda. Qui siamo in 5 ma subito ci dividiamo: 3 ragazzi che partecipano per la prima volta dicono di avere scoperto un bel mucchio di rifiuti poco più avanti e si organizzano autonomamente per raccogliere. Noi due veterane ci avviamo dal ponte lungo il fiume, controllando il sentiero sulla sponda.
Allo sbarramento il fiume è bellissimo: è ancora gonfio e romba nel doppio salto, corre veloce verso valle ma non fa più paura come solo un paio di settimane fa. Sta tornando chiaro e azzurro, non più una massa fangosa, alta un paio di metri sopra il livello normale.
Il primo ritrovamento è proprio nella riva sopra il salto. Caccia grossa: una decina di barattoli di vernice, tutti ancora mezzo pieni. Raccogliamo tutto in un sacco a parte che non può certo finire in un cassonetto. Trattandosi di rifiuti tossici, dovranno essere portati all’isola ecologica. Per noi è’ incomprensibile questo voler scaricare veleni nel fiume, invece di poter godere di acque pulite e luoghi bellissimi in cui stare in pace. Non è molto diversa dalla logica dei camorristi che hanno infradiciato di veleni proprio la terra in cui vivono e da cui viene il cibo che mangiano. Mah?
Proseguiamo lungo la riva, verso il Venola. C’è un luogo straordinario. Quello che prima era un prato sopraelevato e ricco di alberi, adesso è una spiaggia alberata, che scende all’acqua con larghi scogli bianchi e piatti. Già ci immaginiamo quanto sarà bello tra poco venire qui a prendere il sole. La spiaggia l’ha creata la piena del fiume, depositando strati e strati di sabbia che chissà da quali monti della valle arrivano. Dalla sabbia spuntano fiori colorati, alcuni mai visti prima, tanti arbusti di rosa canina, e alberi.
Ma da molti rami pendono frustoli di plastica, come tante bandierine: la fine di sacchetti e borsine che continuiamo a usare e che diventano misere decorazioni lungo i fiumi prima di finire nella pancia dei pesci in mare.
dc