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Capitano Anton Galler: il probabile esecutore
Le testimonianze (fra le quali quella della madre del sacerdote) affermano che il mattino del 13 Ottobre 1944 quel capitano ordinò a don Fornasini di raggiungerlo a San Martino. Cosa che egli fece in mattinata. Il capitano poi rientrò per pranzo, e nel pomeriggio ritornò a San Martino, da dove rientrò nuovamente alla sera per cena. Alla domanda di una delle donne che servivano il capitano e gli altri militari alloggiati nella canonica, il capitano affermò: “pastore kaput”. Sulla figura di quel Capitano sono state fatte in passato diverse ipotesi. Io oggi penso che invece potesse essere Anton Galler, e che quell'omicidio fosse stato commissionato dai vertici della 16^ divisione SS in seguito al rapporto del Rag. Agostino Grava al Prefetto Dino Fantozzi, nel quale si indicava don Fornasini come autorevole testimone della strage compiuta a Monte Sole. Un testimone che sarebbe stato impossibile far tacere se non con la morte. Dopo il rapporto del Rag. Grava ci fu la trasmissione su Radio-Londra che dnunciò l'entità della strage a Marzabotto. Il Prefetto Fantozzi convocò una riunione il 10 Ottobre con i comandi tedeschi (ed i servizi segreti tedeschi e italiani). In quella riunione si decisero le azioni per nascondere i fatti. L'11 Ottobre fu data la smentita ufficiale sul resto del Carlino. Il 13 Ottobre fu ucciso don Giovanni Fornsaini con un colpo di pistola al petto.
E' noto che molte testimonianze riferivano dell'arrivo di un gruppo di ufficiali che occuparono la canonica di don Fornasini il giorno 8 Ottobre 1944, e che tale delegazione era guidata da un capitano; lo stesso capitano che condusse il sacerdote a San Martino il 13 Ottobre, giorno della sua uccisione. Era un capitano piuttosto basso e tozzo, che abitualmente andava a San Martino, per poi tornare a Sperticano per l'ora dei pasti, e si faceva servire dalle donne che frequentavano la canonica, come la mamma del sacerdote Maria Guccini, sua cognata Corinna Bertacchi, e Maria la domestica. Ebbene, nella documentazione della stessa 16^ divisione SS si trovano le prove che il Capitano Anton Galler ed il suo II° Btg si trasferirono a San Martino proprio il giorno 8 di Ottobre. Chi conosce la zona sa che tutto questo crinale è molto esposto al cannoneggiamento proveniente da Monzuno, dove si trovava il fronte alleato. Quindi se Galler aveva posto il proprio comando nei pressi di San Martino è da escudere che gli ufficiali passassero la notte sul crinale, ed è molto più ragionevole pensare che il comando del II° Battaglione Galler fosse stato sistemato proprio nella canonica di don Fornasini. Sperticano infatti è molto ben protetta dal Monte Caprara, e quindi quasi impossibile da colpire col cannone, ed al tempo stesso San Martino è facilmente raggiungibile da Sperticano attraverso strade ben protette. Inoltre ci sono tutte le testimonianze di persone di Sperticano che concordano nel riferire che il capitano “basso e tozzo” che aveva preso possesso della canonica di don Fornasini si recava abitualmente a San Martino. Vi si recava al mattino, poi tornava per il pranzo e ritornava a San Martino nel pomeriggio, per rientrare per la cena e per passare la notte. Fra l’altro a Sperticano gli ufficiali potevano godere di una relativa comodità, obbligando le donne presenti in canonica a far loro trovare pasti pronti e vestiti puliti. Infine, la fotografia del Capitano Galler, che è esposta al Museo di sant'Anna di Stazzema. Il Prof. Gentile ha trovato una fotografia di Anton Galler che è oggi esposta al museo di Sant’Anna di Stazzema (Fig. 1). Dalla foto Galler appare di corporatura abbastanza minuta, ma potrebbe essere cresciuto di peso in seguito. Per quanto riguarda la statura ho potuto solo fare un confronto con i modelli di disegno che fanno riferimento alla proporzione testa/corpo. Con questo metodo si può verificare che la statura di Galler è abbastanza bassa (Fig. 2). Certamente inferiore ai 170 cm. Si conferma perciò che le proporzioni del Capitano Anton Galler sono quelle di un'uomo basso e tozzo.
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Fig.1 Fotografia del Capitano Anton Galler esposta nel Museo di Sant'Anna di Stazzema. La copia qui pubblicata è stata gentilmente fornita dal Dr. Simone Caponera. |
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Fig. 2 Confronto delle proporzioni del Capitano Galler con gli schemi affinati dal mondo del disegno e della pittura. |
Il Riposizionamento a San Martino del II° Btg del 35° Rgt comandato da Galler pochi giorni prima dell'uccisione di don Fornasini.
Recentemente ho trovato le interessanti informazioni a cui facevo riferimento sul libro dei reduci della 16^ div. SS - DAL CECINA ALLA LINEA GOTICA DA TAUGLIA ALL’UNGHERIA - “Im gleichen Schritt und Tritt" - Dokumentation der 16. SS-Panzergrenadierdivision "Reichsführer-SS". [Hrsg.: Divisionsgeschichtliche Arbeitsgemeinschaft der Truppenkameradschaft der 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichführer-SS"] pubblicato nel 1998 da Schild-Verlag GmbH (Fig. 3). Questo libro è molto ricco di documentazioni e dati relativi agli spostamenti della divisione, ed è stato anche acquisito agli atti del processo di La Spezia. Ne esiste anche una traduzione non ufficiale in italiano, che ho potuto consultare integralmente, ed è grazie a questa che ho potuto capirci qualcosa. Il 16" reparto da ricognizione delle SS è ferma con la 1^,2^ ,3^ Compagnia a ovest del FIUME del SETTA e della FERROVIA, con fronte verso est. Il vicino destro della AA 16 è il II° Battaglione del 35° Reggimento Granatieri Corazzati SS sotto il comando del Capitano GALLER che ha messo il suo comando di battaglione presso SAN MARTINO. Il vicino sinistro della AA 16 è il I° batlaglione del 36° Reggimento Granatieri Corazzati SS con comando a VADO. Nel I" Battaglione del 36", il comandante è il Capitano GANTZER. La 5^ Compagnia AA 16 sotto il comando di SAALFRANK controlla un incrocio di strade a sud di VADO. Il comando della compagnia AA 16 è a SPERTIRANO nella VALLE del RENO. Il comando avanzato è a CERPIANO.
Da questo si deduce che il giono 8 ottobre le compagnie 1^, 2^, e 3^ del Battaglione Reder (AA 16, Battaglione da ricognizione) erano a Cerpiano, come confermato anche da molte testimonianze di superstiti che erano tenuti prigionieri nello sacantinato del palazzo dietro all’oratorio che fu teatro di una orrenda carneficina.La 5^ compagnia dello stesso Battaglione Reder controllava “un incrocio di strade a Sud di Vado”. Tutto il Battaglione di Reder era quindi posizionato sul versante est fra Cerpiano e Vado. Il II° Battaglione del 35° Reggimento comandato dal Capitano Anton Galler aveva invece sistemato il proprio comando presso San Martino.
Occorre notare che il 6 Ottobre (pag 532 del libro citato- Fig. 4 ) il II° Battaglione di Galler era fra Vado e Quercia, quindi lo spostamento del II° battaglione di Galler a San Martino avvenne certamente fra il 7 e l’8 di Ottobre. L’8 di ottobre è la data in cui molte testimonianze riportano la presa di possesso della canonica di Sperticano da parte di un gruppo del quale faceva parte un Capitano “basso e tracagnotto” che si recava abitualmente a San Martino. Il "Battaglione Galler" (così veniva chiamato il II° Battaglione del 35° Reggimento della 16^ Divisione SS), era rimasto nelle retrovie, perché era stato molto impegnato nelle attività di contrasto ai partigiani in Toscana, fra Massa e Lucca. A Sant’Anna di Stazzema era stato proprio questo Battaglione ad aver condotto l’operazione che avrebbe fatto terra briciata con un massacro altrettanto feroce. Il Capitano Anton Galler non era meno feroce del Maggiore Reder, e sicuramente era un’uomo di fiducia del Gen. Simon, al quale affidare operazioni “sporche” (l’uccisione di don Fornasini fu certamente un crimine di guerra).
Dai documenti e dalle carte militari si capisce che a partire dal giorno 8 Ottobre le compagnie del Battaglione Galler tenevano le posizioni difensive sul crinale da San Martino a Termine (Fig. 6).Nella carta riportata nella figura 6, tratta dallo stesso libro "Im gleichen Schritt und Tritt", sono rappresentate le posizioni assunte prograssivamente delle varie compagnie nei giorni che vanno dal 21 Settembre al 12 Ottobre. Si può notare che dal 2 al 6 Ottobre il II/35 si trova a Monteacuto Vallese, mentre dal 6 al 12 Ottobre il II/35 è segnato su Sperticano. Il simbolo II/35 si riferisce appunto al II° Battaglione del 35° Reggimento comandato dal Capitano Anton Galler. Anton Galler, che come Reder aveva fatto esperienza nei campi di concentramento, e che aveva condotto la strage di sant’Anna di Stazzema, era probabilmente una scelta ideale per un lavoro di assassinio su ordinazione come quello che nella mia opinione colpì don Fornasini. Non credo che l'episodio della sera prima, in cui vi fu una discussione ad alta voce fra il capitano ed il sacerdote, possa avere una rilevanza sufficiente a spostare il peso di una serie così precisa di coincidenze.
Purtroppo Anton Galler non fu mai perseguito, e quando il processo di La Spezia fu avviato egli era già morto (nel 1993) da tranquillo pensionato in un villaggio turistico in Spagna. |
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Fig. 3 Copertina del libro "Im gleichen Schritt und Tritt" |
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Fig. 4
Pagine 534 del libro "Im gleichen Schritt und Tritt" |
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Fig. 5
Pagina 534 del libro "Im gleichen Schritt und Tritt" |
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Fig. 6
Pagina 534 del libro "Im gleichen Schritt und Tritt" |
Chi era Anton Galler
GALLER Anton, , Capitano SS, (SS-Hauptsturmführer), comandante del II Btg., SS Pz. Gr. 35 – 16. SS Panzergrenadier Division “Reichsführer – SS”;
(Da: www.anpiginolombardiversilia.it/s_anna.htm) Nato il 30/11/1915 a Marktl Kreis Lilienfeld (Austria), piccolo centro del Wienerwald, a poca distanza di Vienna e Sankt Pölten, da famiglia di modeste condizioni, a 16 anni inizia a lavorare presso un fornaio di Amstetten. Subito dopo entra nelle formazioni della destra austriaca filotedesca, poi nell’Hitlerjugend e nelle SS austriache, e per la sua intensa attività politica è costretto a rifugiarsi in Germania nel 1933. Per circa un anno presta servizio presso l’opera di soccorso SS “Dachau”, poi, fino all’aprile 1936, è soldato nel II battaglione Standarte “Deutschland”; ammesso alla scuola ufficiali di Braunschweig, consegue la nomina a sottotenente nella primavera del 1937. Assegnato all’amministrazione di polizia delle SS, dal 1939 è impegnato nella “ripulitura dei riconquistati territori della Slesia dell’est da elementi e bande criminali, nell’evacuazione di ebrei e polacchi, nell’insediamento dei tedeschi all’estero e nella protezione di pulizia militare di quei territori”. Alla fine del 1943 viene assegnato alla 16ª SS Panzergrenadier division con il grado di capitano.
Durante la permanenza in Italia, comanda il II battaglione del 35 reggimento, effettuando la strage di Sant’Anna di Stazzema ed altri crimini verso la popolazione. Catturato dagli Alleati alla fine del conflitto, non subisce alcun procedimento penale e muore da tranquillo pensionato in un villaggio turistico in Spagna nel 1993.