Quando il partigiano riprende la fuga viene inseguito. Wolfele raggiunto il partigiano lo getta a terra. Dopo avergli preso documenti e carte, l’ha portata al GStd. I prigionieri italiani hanno confermato che prima di essere ucciso Mario “Il Lupo” era fuggito dal Kdr della Brigata."
Uccisione del "Lupo", Comandante della Brigata Stella Rossa
Ho ricostruito alcuni dettagli di riferimento circa la notizia pubblicata in un articolo sul Carlino del 23 ottobre 2010. Notizia che peraltro non è nuovissima, ma per l'argomento che tratta merita di essere precisata meglio.Le informazioni sono emerse con le indagini per il processo di La Spezia, che a sua volta era stato reso possibile da due eventi: 1) la scoperta dell'armadio della vergogna, e 2) la possibilità che si era aperta solo allora per le vittime di fare una causa civile per quei crimini.
Il 13 gennaio 2007, nella sentenza di 1° grado emessa dal tribunale di La Spezia, disponibile integralmente al sito (qui), a pagina 135, si cita un libro nel quale si parla dell’uccisione del Lupo.
Il libro in questione si intitola “Im gleichen Schritt und Tritt”, ed è in lingua tedesca. E’ un libro scritto da e per veterani di guerra nazisti della 16a SS-Panzergrenadierdivision, che combatterono in Italia e a Marzabotto, macchiandosi dei crimini che conosciamo, quindi va preso per quello che è.Per chi fosse interessato il libro è disponibile (per acquisto al prezzo di 85 €) nel sito (qui)
Im gleichen Schritt und Tritt - Articolo codice 24580 - Pagine 784 - Formato 31x22 - Copertina cartonata - Lingua Tedesco
Dall'associazione dei veterani dell'unita', il diario di combattimento della 16. SS-Panzergrenadier Division 'Reichsfuehrer-SS', in Italia dal 1944 per passare sul fronte orientale verso la fine del conflitto. Ampiamente illustrato da oltre 300 tra foto b/n, carte al tratto e riproduzioni di documenti dell'epoca. In allegato un volumetto con 31 mappe a col.
L’articolo del Resto del Carlino del 23 ottobre (riportato da Dante) afferma:”il portaordini Hurt Wolf stava scendendo da Cadotto diretto a Rioveggio quando intercettò il comandante partigiano. Ne seguì uno scontro in cui ognuno , a distanza ravvicinata, usciva dal riparo e sparava. In questa tecnica di combattimento il portaordini era particolarmente abile ed ebbe la meglio.”
Da questa descrizione sembrerebbe che Il Lupo fosse diretto a Rioveggio, per fuggire abbandonando la Brigata, e sembrerebbe che l’incontro con il portaordini fosse stato casuale, ma leggendo il testo del libro citato nella sentenza si capisce che non era così. Il carlino cita la testimonianza a La Spezia nel 2004 di Segebrecht. Vediamo cosa scriveva invece lo stesso Segebrecht 60 anni prima.
Il libro citato nella sentenza, descrivendo gli eventi di Cadotto nel capitolo intitolato: relazione sui combattimenti per la frantumazione della brigata partigiana "Stella Rossa" del capoufficio di compagnia della 1./Pz.AA 16 haupsturmfuhrer Fred Will Segebrecht. 14.9.1944, afferma: “I combattimenti continuarono ancora con violenza. Gli assaltatori Lifka e Klaus Fritz sono caduti, e numerosi feriti hanno dovuto essere trasportati dal GStd al TVP. Verso mezzogiorno un singolo partigiano ha saltato un muro alla nostra ala destra e tenta di fuggire. Il portaordini della mia compagnia, Wolfele l’ha inseguito e l’ha coinvolto in un duello con l’MP. Tutti e due sparando sono andati in copertura. Quando il partigiano riprende la fuga viene inseguito. Wolfele raggiunto il partigiano lo getta a terra. Dopo avergli preso documenti e carte, l’ha portata al GStd. I prigionieri italiani hanno confermato che prima di essere ucciso Mario “Il Lupo” era fuggito dal Kdr della Brigata."Quindi dal testo del libro si può dedurre che il combattimento, fra il Lupo e il portaordini Wolfle, è iniziato nelle immediate vicinanze di Cadotto, dove il comando della Brigata Stella Rossa era intrappolato.
Inoltre trovo più plausibile la ricostruzione dell’evento fatto da Rolando Balugani, il quale in un articolo del 2009 (qui) ipotizza che nello scontro con il portaordini il Lupo sia rimasto senza munizioni.Riporto qui sotto le pagine 170 e 171 della traduzione (non ufficiale) del libro, dove Segebrecht relaziona sull'azione e verso la fine parla dell’uccisione del Lupo da parte del portaordini.
Ho lasciato il testo integrale, anche dove si possono leggere considerazioni volutamente denigranti sul Lupo, perché comunque sia chiaro che il testo è assolutamente di parte e quindi va letto con la dovuta capacità critica.
So per certo, avendone parlato anche direttamente con il Vicecomandante Gianni Rossi quest’anno, che la situazione del combattimento a Cadotto era talmente compromessa per i Partigiani da poter immaginare che il Comandante avesse l’assoluta necessità di sottrarre la sua funzione di Comando a quell’assedio, e chiunque non sia animato da intenzioni polemiche comprende che la logica del suo estremo tentativo non era per sottrarsi al combattimento, come subdolamente insinua la relazione di Segebrecht.
Pagine tratte dalla "relazione sui combattimenti per la frantumazione della brigata partigiana "Stella Rossa" del capoufficio di compagnia della 1./Pz.AA 16 haupsturmfuhrer Fred Will Segebrecht. 14.9.1944"