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- Scritto da Stefano
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A poca distanza dalla Chiesa evvi una Sorgente di buona acqua e sempre perenne, ed è una di quelle, che abbassa di livello negl'anni fertili, ed alza negl'anni Sterili. Ad alcuni sembrerà questo asserto una credulità da visionario, noi però ne' nostri viaggi d'Italia abbiamo avuto luogo di ricrederci
Storia e Medio Evo
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Medelana 18 lug 2010 |
Tratto da: Dizionario Cor. Geo. Oritt. Stor. Dell’Italia – vol III, pag 184 - Di Serafino Calindri
edizione del 1781-1785MEDELANA
(Fuori di Porta Saragozza sopra ad un Monte alla destra del Reno, per chi parte da Bologna, detto di Medelana poco distante dalla sua vetta, e distante da Bologna circa miglia dodici).
Comune, e Parrocchia, da 187 Anime divise in 38 famiglie composta, e confinata dalle Parrocchie di Jàno , di Luminasio, di Monte Severo, e delle Lagune .
E' soggetta alla Congregazione di Panico, il suo titolare è S. Maria, ed appartiene alla famiglia Tortorelli il diritto di collazione.
L' Aria vi è finissima, non giungendo il numero de' morti adulti oltre li quattro quinti di adulto per ogni cento all'anno. Rende annualmente quello territorio, poca e non buona Uva, quantità di Noci e di Mele, maggior quantità di Legna da fuoco e da Carbone, molti Marroni e Castagne i di cui Boschi occupano una gran parte di questo territorio, circa quattro misure per ogni semente dal Grano, e poco meno dai Marzatelli. Un Calzolaio, un Sarto, vari Vetturali, e Carbonari son quelli che colle loro braccia cercan di vivere qualche parte dell'anno col mezzo della industria.A poca distanza dalla Chiesa evvi una Sorgente di buona acqua e sempre perenne, ed è una di quelle, che abbassa di livello negl'anni fertili, ed alza negl'anni Sterili. Ad alcuni sembrerà questo asserto una credulità da visionario, noi però ne' nostri viaggi d'Italia abbiamo avuto luogo di ricrederci, essendo stati della slessa opinione, allor quando freschi di Studi correvam dietro alle scolastiche teorie senza molta briga d'istruirci di più coll'osservare la Natura, e formarne poi idee meno uniformi agl’insegnamenti di que' che, senza muoversi dal proprio tavolino riducon con la penna la Natura stessa a volere, ed a diriggersi com'essi pensano debba volere e debba diriggersi, giusta gl'insegnamenti da essi appresi da' loro precettori. Se si osservano i strati del terreno, la scaturigine di simili sorgenti, e le vicine situazioni, trovasi luogo da filofofare a modo della Natura, e da credere che non son sogni gl'asserti de' campagnòli in sì fatto genere di offervazioni. Arena, Creta , Argilla, o mescolanza delle suddette tre qualità compongono l'alto e il basso di questo territorio, intersecato da elevati e lunghi banchi di ghiaie fluviatili, alcune delle quali vestiti di lavori di Madrepore, ed altri bucati da Foladi marine, e nel quale nuclei di Echìni, ed ogni maniera di gusci di Telline, di Pettinìti, ed altri tali testacei, qualche quantità di gusci di piccole Ostriche, di Dentali, e qualche Ceraunia, con alcuni tronchi di Legni ridotti in carbone bitumínoso, quantità di Spato conosciuto da Montagnoli sotto nome di Sponga da bianco sono le produzioni naturali che quivi abbiamo osservato, avvertendo di più che dove i strati de' gusci sono di grandezza o mezzana o grande respettivamente alla loro specie, allora lo strato di arena nel quale son compresi è indurito a consistenza di durissimo scoglio, e a consistenza di tufo, o sciolti, sono i strati dove detti gusci sono della più piccola rispettiva grandezza.
Abbiamo altresì offervato in questo e ne' contigui territori che sotto a' strati di detti gusci sonovi altri strati di grumi petrificati di variatissime figure, che da noi si son presi per i corpi de' testacei convertiti in detti grumi informemente; forse prenderemo abbaglio, mà per persuaderci in contrario, o per attirare altri Naturalisti al nostro sentimento vorremmo sopra luogo dire il nostro perché, e sentire il loro, onde o confermarci, o ricrederci della nostra opinione, alla quale non abbiamo impegno di attirare seguaci, quando la ragione nol voglia, e però siam contenti di qui soltanto accennarla. Ha questa Parrocchia un solo Borgo cioè il Casamento, di fam 10.
Tratto da “Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte”
Tomo secondo edizione del 1847
Di Gianfrancesco Rambelli
S. Maria di Medelana – di G. F. Rambelli
ll nome di Medelana dato alla Parrocchia e al monte su cui ella siede pare abbla origine, o dall' esser posta la chiesa nel mezzo a molte parrocchie, per cui tragge ad essa continuamente un popolo assai numeroso, o forse meglio il monte fu cosi chiamato
da Medio e lama, quasi si trovi in mezzo ad una lama voce significante piano,
o valle selvosa.
Nulla di storico trovasi di questo luogo nè in libri, nè in vecchie carte, laonde è a riputare che nè in esso, nè nelle sue vicinanze siano accaduti avvenimenti di tal rilevanza che abbiano meritato se ne tenesse memoria da tramandarsi alla più tarda posterità. Sappiamo soltanto per tradizione che il sito ov'erano più casamenti si chiamava Villa antica; aggiunto che ne proverebbe l’esistenza in assai remote età. Nel luogo detto il Castelluccio elevavasi ancora un Fortino già de' celebri conti da Panico, venuto poi in signoria de’ Barbiroli ed ora del Dottor Rossi. Come però sconosciuto è il tempo della vera fondazione della Chiesa di Medelana, cosi può credersi, ch' Ella sorgesse uscente il Xlll secolo; trovandosi nell’ Archivio della Mensa Arcivescovile, che nel 1348 le furon fatti de' lasciti per la celebrazione di Messe. Dal che mostrasi aver tenuta falsa opinione
il Canonico Montieri, che nel suo Campione delle Chiese (non sempre merilevole di fede) ne ebbe fissata la fondazione all' anno 1373. Certissimo è poi che dal 1378 venendo a noi fu sempre sottoposta al plebanato di S. Lorenzo di Pánico, appartenendone il Giuspadronato ai Parrocchiani, quindi ai Capitani o Cattanei delle Lagune, agli Argèli e ai Musotti, fino al 1713, anno in che il Senatore Silvio Antonio
Musotti, ultimo di quel lignaggio, con testamento delli 25 Aprile (rogato da Antonio Pedrini) instituiva suo erede il Conte Astorre Tortorelli dalla cui prosapia vennero indi presentati i Rettori di Medelana , compreso l' altuale paroco Molto Reverendo Sig. Don Bartolomeo Parazzi, che nel 1820 ne avea la nomina dai fratelli Alessandro e Francesco Tortorelli, ne' cui diritti è oggi succeduta per eredità la nobile famiglia Malvasia.
Chi pariendo da Bologna uscito da Porta Saragozza vien oltre un quattordici miglia e sale sul Monte Medelana elevantesi alla sinistra (1) del Reno trova su un picciol piano in mezzo a floridi castagneti, e quasi presso la vetta del monte la Chiesa Parrocchiale di antica costruzione, il cui largo campanile quadrato (che porta due Campane) vedesi torreggiare in mezzo alla Canonica ed alla Chiesa, la facciata della quale ha sopra la porta una statua in terra cotta di M. V. Assunta in cielo. L'interno della Chiesa avente il palco, o soffltto di legname, con ispartimenti in quadro, contiene tre altari. Nel primo dal corno dell'epistola si venerano alternativamante la В. V. del Rosario e l’Assunta, giacchè nel mezzo del quadro ove sono figurati all' intorno i misteri del Rosario è un'apertura circolare chiusa da tela ovale che da un lato offre dipinta la B. V. del Rosario, e dall'altro l’Assunzione; e ciò affine di esporre alla veneranza de' popoli, or l' una, or l'altra delle sante immagini a piacimento.
Nell'altro altare è una tavola a olio della scuola di Guido con S. Antonio Abbate e la B.V., vedendosi nel Maggiore un quadro grande piu della debita proporzione che porta efflgiata l'Assunziune di M. V. con un grazioso Puttino, piltura assai bella di Antonio da Pánico compagno ed amico de' Caracci.
La Chiesa Parrocchiale di Medelana (la cui festa titolare si solennizza a 15 d' Agosto) è soggetta al Governo di Bologna, situata nel Comune di Caprara sopra Panico; ha sotto di sè da circa 200 abitatori, e confinanti le cure di Montesevero, Ronca, Rasiglio, Lagune, lano e Luminasio.
La Parrocchia di Medelana è sito d'aria sanissima, che frutta uva non molta, grani a sufflcienza, noci , mele, legna da fuoco , carbone e castagne in abbondanza. Poco lungi dalla Chiesa rampolla una sorgente d' acqua ottima e perenne, che dicesi alzarsi di livello negli anni sterili, ed abbassarsi nei fertili; fenomeno, che si offre di credenza difficile, comecchè vero e provato da altri fatti somiglianti (V. Calindri Diz. Corogr. Vol. III pag. 185). ll suo terreno è composto d' argilla , creta e arena spesso miste insieme, intersecate talvolta da lunghi banchi di ghiaia fiumale contenenti lavori di Madrepore di Foladi Marine, nuclei d'Echini, piccoli gusci di Telline, Pettiniti, Ostriche, Dentali, con aleuni tronchi di legno , divenuti carbone bituminoso , e moltissimo Spato, che i Montanari chiamano Spugna da Bianco. (1) Il Calindri, Diz. Cor, del Bologn. dice alla destra del Reno ( vol 3. pag. 148 ).
Castello Mercatelli a Medelana