Pulizia del fiume a Marzabotto 15 marzo 2014
Nel lavoro di pulizia di questa mattina si sono evidenziate due fonti che generano sporcizia: 1) le piene del fiume che portano a valle le discariche abusive dei paesi a monte; 2) gli orti abbandonati.
SPORCIZIA CAUSATA DALLE PIENE
Brandelli di plastica di ogni genere, stracci, sacchetti, bottiglie di plastica, corde, vestiti, sciarpe ….. Cumuli di sterpaglie brutalmente rimescolate e spinte a forza contro barriere di tronchi secchi. Masse di legna indistinguibile che diventa diga, fra tronchi di pioppi. Striscie di erba, frasche, rovi secchi che si mecolano ai brandelli di plastica finemente frantumati. Vestiti avvinghiati ai rami che si allungano verso il fiume, come fossero bandiere a ricordarci che questa è la patria dello spreco, dei consumi e dell’usa e getta. Il bordo del fiume è un territorio ferito e sporco. E’ ferito perché le piene hanno cambiato il corso d’acqua portando a frane e distruzioni di strade e sentieri preesistenti, ed è sporco perché il corso del fiume in piena ha spazzato verso valle ogni cosa che ha trovato sulla sua strada. E se Marzabotto non è una eccezione negativa, in quanto a discariche abusive lungo il fiume, allora possiamo immaginare che da Porretta, Riola, Vergato, siano state ripulite molti cumuli di rifiuti abusivamente gettati nei luoghi poco frequentati, facili da raggiungere, che molti nostri cari concittadini utilizzano per fare i loro sporchi comodi.
SPORCIZIA CAUSATA DAGLI ORTI ABBANDONATI
Un anziano che scompare, un extracomunitario che abbandona …. C’erano due orti grandi. Poi abbandonati. Andare in un orto altrui è un po’ come andare nella sua casa. E’ una violazione della privacy. E nel caso degli orti è anche un oltraggio alla dignità delle persone che lo hanno vissuto. E’ un po’ come andare nella sala operatoria ad osservare la carne malata di una persona.
A me un po’ è dispiaciuto vedere tutte quelle schifezze che si erano accumulate in anni e anni di vita nell’orto. Perché per molti l’orto è anche il luogo dove portare tutto ciò che potrebbe essere riutilizzato in qualche modo. Nel caso di uno dei due orti ripuliti questa mattina vi erano ad esempio grandi pannelli isolanti costituiti da uno strato di lana di vetro spesso almeno 10 centimetri, pressata fra due lamiere sottili. Il tutto era stato riutilizzato in questo orto per fare un pavimento tutto attorno alla baracca.
Una baracca abbastanza carina, con portico e finestra, costruita su di una piattaforma di cemento. Nei dintorni della baracca c’erano anche diversi sacchi di materiale edile, e montagne di mattoni, e tegole. Montagne di vetri, e di infissi forse prelevati da qualche discarica, e tante altre cose che dovevano giacere nel terreno da anni, visto che la fitta vegetazione era cresciuta dentro gli interstizi dei rifiuti. L’intenzione era probabilmente quella di continuare l’opera di costruzione. Tutto il recinto era tapezzato di rete metallica e di rete plastificata di colore arancio. Tutti noi facciamo fatica a prevedere le complicazioni e le conseguenze di ciò che facciamo. Quindi personalmente sono incline a perdonare.
Il camioncino che ha fatto la spola con l’isola ecologica non è riuscito a portare via tutto. i pezzi più grossi dovranno essere presi dal camion con la gru.
sm