Con la classifica “I borghi più felici d’Italia”, il Centro Studi Sintesi di Mestre ha assegnato lo scorso giugno la palma del benessere a Bardolino nella zona del Garda, ma ai primi posti fanno capolino anche Bentivoglio con la sedicesima piazza e Marzabotto alla 26esima.
Qualità della vita, Marzabotto al 26° posto. Sono stati studiati oltre 8 mila Comuni.
Con la classifica “I borghi più felici d’Italia”, il Centro Studi Sintesi di Mestre ha assegnato lo scorso giugno la palma del benessere a Bardolino nella zona del Garda, ma ai primi posti fanno capolino anche Bentivoglio con la sedicesima piazza e Marzabotto alla 26esima.
Per stilare la classifica sono stati studiati oltre 8 mila piccoli paesi sopra ai 3 mila abitanti. Torna alla mente il proverbio “non è il denaro a fare la felicità” se si pensa che la misurazione è stata fatta utilizzando l’indicatore “Bil”, ovvero sul benessere interno lordo, nuovo surrogato del precedente redditometro del Pil. Il benessere viene suddiviso in otto sezioni tematiche attraverso il metodo Stiglitz-Fitoussi, basato su una molteplicità di fonti statistiche. Le otto aree comprendono: condizioni di vita materiali, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, sicurezza, ambiente, attività personali e salute. Il fatto che Malalbergo sia stato inserito in questa classifica ( riportata anche sul Sole 24 ore ) è un riconoscimento al lavoro di tutta la comunità.
BENESSERE NEI COMUNI D’ITALIA
Alcuni dati, informazioni e miei commentiLa ricerca è stata realizzata dal “Centro Studi Sintesi” utilizzando il metodo Stiglitz–Fitoussi, che usa venti indicatori legati alla qualità della vita. Per ciascun indicatore sono stati esclusi gli outlier (ovvero comuni con valori troppo alti o troppo bassi nelle variabili considerate), eliminando in questo modo le realtà territoriali che verosimilmente apparivano "poco sostenibili" sotto il profilo delle tematiche ispiratrici della qualità della vita»."La classifica dei borghi felici" - è stata affrontata in due fasi.
Partendo dagli 8.100 comuni italiani, in una prima fase è stata effettuata una scrematura attraverso una serie di 20 parametri e comunque rispettando il criterio che la popolazione fosse superiore ai 3mila abitanti.
Questa cernita ha portato i ricercatori a selezionare 260 comuni.
A questo punto – ecco la seconda fase – i 260 piccoli comuni sopravvissuti «sono stati analizzati sulla base di 49 indicatori suddivisi in otto aree tematiche: condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita politica; rapporti sociali; in/sicurezza; ambiente; attività personali e salute.Pubblico qui sotto alcuni grafici che illustrano dati che riguardano i 260 comuni che sono stati selezionati per la seconda fase.Alcune considerazioni:
-L’Emilia Romagna e la provincia di Bologna sono in buona posizione, ma il nord-est è più avanti.
-Nella provincia di Bologna Marzabotto è al secondo posto, dopo Bentivoglio che si colloca al 16° posto. Bentivoglio ci supera nel benessere materiale, nell’istruzione e cultura, nella partecipazione alla vita politica, e nelle attività personali. Marzabotto però supera Bentivoglio nei rapporti sociali, nella sicurezza percepita, nella qualità dell’ambiente. Marzabotto poi supera Castel Maggiore che viene posizionato al 28° posto, nella Istruzione e cultura, nei rapporti sociali, nella sicurezza, e nell’ambiente. Bardolino, che è primo nella classifica rimane comunque dietro a Marzabotto nella Istruzione e cultura, nella Partecipazione alla vita politica, nei rapporti sociali, e nell’ambiente (vedi tabella seguente).
Confronto dati fra i primi 3 in assoluto, ed i primi 3 della nostra provincia
I primi 7 della graduatoria a confronto con i comuni della provicia di Bologna.
Comuni selezionati nella graduatoria dei 260 per ciascuna provincia
Comuni selezionati nella graduatoria dei 260 per ciascuna regione
Comuni selezionati nella graduatoria dei 260 per categoria di numero di abitanti
Fra i comuni migliori la dimensione (numero di abitanti) più frequente è fra 5.000 e 10.000.
Ho evidenziato con una cornice rossa le categorie che ci interessano più da vicino.
ALCUNE INFORMAZIONI SUL METODO
La misurazione delle performance economiche e del progresso Nel febbraio 2008, il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, insoddisfatto dallo stato attuale delle informazioni statistiche sull’economia e la società, ha chiesto a Joseph Stiglitz (Columbia University, premio Nobel per l’economia 2001), a Amartya Sen (Harward University, premio Nobel per l’economia 1998) e a Jean-Paul Fitoussi (Institut d’Etudes Politiques de Paris) di organizzare una Commissione per la Misurazione delle Performance Eco¬nomiche e del Progresso Sociale. Questi hanno scelto altri 22 membri, tra economisti e specialisti di scienze sociali di fama mondiale con competenze che spaziano dalla contabilità nazionale all’economia dei cambiamenti clima¬tici. Concluso il proprio lavoro la Commissione ha presentato il 14 settembre 2009, alla Sorbona, il rapporto finale. Il rapporto ha avuto il grande pregio di portare il tema delle misure di benes¬sere alternative al PIL nell’agenda politica internazionale. Qualità della vita
La qualità della vita è un concetto più ampio rispetto alla produzione economi¬ca e al tenore di vita. Esso comprende l’intera gamma di fattori che influenza¬no ciò che ha valore nella vita, andando oltre il suo lato materiale.
Ci sono diversi approcci concettuali alla misurazione della qualità della vita
Il primo approccio, sviluppato in stretta connessione con la ricerca psicolo¬gica, si basa sul concetto di benessere soggettivo. Quest’approccio è stret¬tamente legato alla tradizione utilitaristica, ma ha un’attrattività più ampia a causa della forte presunzione, in numerose correnti della cultura antica e moderna, che permettere alle persone di essere “felici” e “soddisfatte” della propria vita sia un obiettivo universale dell’esistenza umana. Il secondo approccio è radicato nel concetto di capacità. I fondamenti dell’approccio della capacità, che ha forti radici in nozioni filosofiche di giustizia sociale, mettono a fuoco i fini umani e il rispetto della capacità dell’individuo di perseguire e realizzare gli obiet¬tivi che valgono per lui o lei. Il terzo approccio, sviluppato all’interno della tradizione economica, si basa sul concetto di ripartizione equa. L’idea di base, che è comune con l’econo¬mia del benessere, è quella di pesare le diverse dimensioni non monetarie della qualità della vita (al di là dei beni e servizi che vengono scambiati sul mercato) in un modo che rispetti le preferenze della gente. Misure soggettive della qualità della vita
Le misure soggettive suggeriscono che i costi di disoccupazione superano la perdita di reddito subita da coloro che perdono il lavoro, il che riflette l’esisten¬za di effetti non pecuniari tra i disoccupati e di paure e le ansie generate dalla disoccupazione nel resto della società.
A partire dalla ricerca accademica e da una serie di iniziative concrete svilup¬pate in tutto il mondo, la Commissione ha individuato una serie di dimensioni che dovrebbero essere considerate:I. condizioni di vita materiale;
II. salute;
III. istruzione;
IV. attività personali incluso il lavoro;
V. partecipazione alla vita politica e governance;
VI. legami e relazioni sociali;
VII. ambiente (stato attuale e futuro);
VIII. insicurezza, sia economica sia fisica.I) Caratteristiche oggettive che determinano la qualità della vita
Mentre queste caratteristiche oggettive possono anche avere un valore strumentale per il benessere soggettivo, entrambi gli approcci concettuali considerano intrinse¬camente importante per la vita delle persone l’espansione delle opportunità in questi settori. Mentre la questione di quali elementi dovrebbero appartenere a un elenco di caratteristiche ogget¬tive dipende in modo inevitabile da giudizi di valore, in pratica la maggior parte di questi temi sono comuni ai vari paesi e regioni, e vi è un elevato grado di coerenza tra i vari esercizi che si concentrano sulla misurazione del benessere ed i concetti correlati. In generale, le misure di tutte queste caratteristiche og¬gettive evidenziano che le diverse modalità di organizzazione delle società con¬dizionano in maniera diversa la vita delle persone, e che le loro influenze non sono catturate del tutto dalle misure convenzionali delle risorse economiche.II) Salute
La salute è una caratteristica fondamentale poiché influenza sia la lunghezza sia la qualità della vita delle persone. La sua valutazione richiede buone mi¬sure sia per la mortalità sia per la morbilità.
La morbilità è un concetto che considera l’incidenza delle varie patologie sulla popolazione scarse quando ci si sposta dai disturbi fisici a quelli mentali, nonostante sia provato che questi affliggono (almeno nelle forme lievi) una larga fetta di popo¬lazione, la maggior parte della quale non viene curata, e che la loro incidenza è in aumento in alcuni paesi. III) Istruzione
Una lunga tradizione di ricerca economica ha evidenziato l’importanza dell’istru¬zione nel fornire le abilità e le competenze che sono alla base del prodotto economico. E’ chiaro tuttavia che l’istruzione influenza la qualità della vita indipendentemente dai suoi effetti sui redditi e sulla produttività. I più istruiti hanno in genere uno stato di salute migliore, una disoccupazione più bassa, maggiori interazioni sociali e un maggiore impegno nella vita civile e politica. Misurare le dimensioni di questi ampi benefici dell’istruzione è un’importante priorità di ricerca; per ottenere dei progressi in questo campo è necesaria una migliore misurazione delle caratteristiche delle persone in una serie di domini e di indagini che seguano lo stesso individuo nel tempo.IV) Attività personali
Il modo in cui le persone passano il loro tempo e la natura delle loro attività personali influiscono sulla qualità della vita, a prescindere dei redditi generati.
- Il lavoro retribuito influisce in parte sulla qualità della vita, perché fornisce un’identità alle persone e delle possibilità di socializzare con gli altri.
- Il lavoro domestico non retribuito, come lo shopping e la cura dei figli e degli altri membri della famiglia, è importante.
- I tempi impiegati per raggiungere il posto di lavoro sono un altro elemento chiave per la qualità dell’occupazione.
- Da molto tempo la ricerca ha sottolineato l’importanza del tempo libero per la qualità della vita.
- Infine l’importanza dell’alloggio su una serie di risultati sociali.V) Partecipazione politica e governance
La possibilità di partecipare come liberi cittadini, avere voce in capitolo nella definizione delle politiche, dissentire senza paura e levare la voce contro ciò che si ritiene una cosa sbagliata sono delle libertà essenziali. VI) Interazioni sociali
Le interazioni sociali influiscono sulla qualità della vita in svariati modi. Le persone con maggiori interazioni valutano in maniera migliore la propria vita, in quanto molte delle attività più piacevoli riguardano la socializzazione. Le intera¬zioni sociali creano vantaggi anche per la salute delle persone e la probabilità di trovare un lavoro, così come fanno molte caratteristiche del quartiere dove la gente vive. VII) Condizioni ambientali
Le condizioni ambientali in primo luo¬go hanno incidenza diretta ed indiretta sulla salute umana. In secondo luogo, le persone beneficiano di servizi ambientali, come l’accesso all’acqua pulita e alle aree ricreative, e i loro diritti in questo campo sono sempre più riconosciuti. In terzo luogo, le persone danno un valore all’amenità dell’ambiente, e queste valutazioni influiscono sulle loro scelte. Infine, le condizioni ambientali possono portare a cambiamenti climatici e a disastri naturali, come siccità e inondazio¬ni, che danneggiano sia i beni sia la vita delle popolazioni colpite. VIII) Insicurezza personale
L’insicurezza personale include dei fattori esterni che mettono a rischio l’inte¬grità fisica di ogni persona: la criminalità, gli incidenti, le catastrofi naturali e i cambiamenti climatici sono solo alcuni dei fattori più evidenti.
Insicurezza economica
L’incertezza sulle condizioni materiali future riflette l’esistenza di una varietà di rischi, in particolare per la disoccupazione, malattia e vecchiaia.
L’insicurezza lavorativa ha effetti sia immediati sia a lungo termine. Mentre gli indicatori di queste conseguenze sono disponibili, i confronti tra paesi sono difficili e richiedono particolari investimenti. La malattia può provocare insicurezza economica in modo sia diretto che indi¬retto. La vecchiaia non è un rischio di per sé, ma può comunque causare insicurezza economica a causa dell’incertezza sui bisogni e le risorse disponibili dopo l’uscita dal mercato del lavoro. ALTRE FUNZIONI DEL METODO DI VALUTAZIONE
Questioni trasversali
Ci sono altre questioni trasversali che non possono essere affrontate tramite iniziative settoriali. La Commissione ne affronta tre in particolare.Disuguaglianze nella qualità della vita
La prima sfida trasversale per gli indicatori di qualità della vita è di descrivere le disuguaglianze nelle condizioni individuali nei vari aspetti della vita, piuttosto che le condizioni medie in ogni paese.Valutare i collegamenti tra le dimensioni della qualità della vita
La seconda sfida trasversale è quella di valutare meglio il rapporto tra le varie dimensioni della qualità della vita. Aggregare le dimensioni di qualità della vita
La terza sfida trasversale è l’aggregazione parsimoniosa del ricco ventaglio di misure disponibili. La questione dell’aggregazione è sia specifica per ogni ca¬ratteristica della qualità della vita che relativa ad un livello più generale; richie¬de la valutazione e l’aggregazione dei comportamenti nei vari settori della vita, sia per il singolo sia per la società nel suo complesso. Link dai quali si possono avere maggiori e più precisi dettagli
http://www.ftsnet.it/studi/43/Dossier%20Stiglitz.pdf
http://stiglitz-sen-fitoussi.fr/documents/rapport_anglais.pdf