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TORNA ALL'ARTICOLO SU AGRITURISMO CA' DI MALFOLLE

TRATTO DA: Chiese Parrocchiali della diocesi di Bologna – Tomo Terzo – Bologna 1849

Su Sanguineta e Malfolle altre informazioni qui

 

 

SANTA MARIA DI MALFOLLE

 

Non v'è forse nell’Italia centrale contrada che passa paragonarsi alla nostra provincia e per la bellezza, e per la sempre nuova varietà dei siti. Le parti meridionali, quelle che confinano colla Toscana e col ducato Estense sono principalmente osservabili, e presentano una serie di quadri in cui la natura sembra essersi compiaciuta sfoggiando a vicenda la fecondità e la grandezza. Qua sono vallate ridenti, ruscelli limpidi e colline coronate di pini o di cipressi; là siti pittoreschi, contrasti felici, effetti impreveduti che si offrono allo sguardo e richiamano l' ammirazione. Pure qualche volta il suolo prende un aspetto più severo, e nelle vicinanze, per esempio, dell'appennino, aride montagne, precipizi prolondi, e torrenti che scorrono con rumore sotto una cupola di faggi o di abeti anneriti dagli anni, presentano uno spettacolo in pari tempo spaventevole e sublime, che riempie l'anima di meraviglia e di terrore. Nella valle di Reno, poco più di sedici miglia al sud di Bologna, chi percorre la nuova via che conduce a Pistoia trova il piccolo borgo chiamato Sibàno, dal quale levando lo sguardo verso ponente, mira alla sommità del colle torreggiare un campanile con una chiesa.

 

Essa è la parrocchia di Malfolle, una volta appellata Domalfolle e Dontalfolle, già divisa in due compartimenti, e distinta nelle storie per antichità di origine, come per celebrità d'alcuni rettori, che ne' secoli scorsi la governarono.

 


Le sue politiche vicende non sono note che dall'anno 1221, trovando scritto che in quell'epoca era un castello forte, ed assai popolato, il quale fu con altri molti del contado confermato in feudo o signoria dei conti di Panico da Corrado gran Cancelliere dell'imperator Federico. Questo castello, la di cui ròcca principale esisteva sul monte, che ancor chiamasi della torraccia, soprastava ai colli inferiori di Vigone e della Castellina, signoreggiava il castello di Montasico, e dominava a levante e a settentrione gran parte della vallala di Reno. Un luogo di sì grande importanza nei tempi delle civili discordie, era gelosamente guardalo da' suoi valorosi padroni; e lo governavano ancora nel 1323 per mezzo del conte Maghinardo juniore ( uomo crudele e detestato) quando il popolo insorse e con grandissima strage del presidio, e con molto giubilo dei bolognesi (ai quali i Panico erano ribelli e fierissimi nemici) li costrinse alla fuga e per sempre li discacciò. Si diedero allora gli abitanti alla soggezione del Senato di Bologna, il quale nel dl 7 Ottobre ne accettò l'ubbidienza, e stabilì che le rocche del castello venissero demolite e distrutte il che venne solo eseguito nel susseguente anno, restando il paese una semplice Massaria di contado sino alla fine del passato secolo.

 

La storia non registra alcun altro avvenimento politico nel tempo successivo alla cacciata dei Panico, ma accenna alla dolorosa catastrofe che distrusse affatto questa infelice comunità, vale a dire l ' incendio suscitato nell'Aprile del 1332 il quale furiosamente spinto dal vento di nord-est, arse in tre giorni e distrusse il castello di Malfolle e la vicina borgata di Bezzano con immenso tratto di vergini foreste, e di rustiche abitazioni. Dopo sì orribile calamità questo popolo, aiutato dal bolognese Senato, costruì prima alcune tende, quindi in appresso edificò pareсchie case campestri, dissodando le selve ove il fuoco sterminatore avea divorate le piante. Di qui appunto ebbero origine gli ubertosi poderi, che alternati colle folte boscaglie rendono oggidì sì vago e sì vario l'aspetto di questa montana parrocchia.

 

Dell'antico castello non è rimasto vestigio alcuno. Della gran rocca si trovano alcuni ruderi di ciclopiche mura, i quali avanzarono alla distruzione del tempo, e servono per ricordare quel periodo dell'istoria nostra , in cui le feudali trasmodatezze siffattamente irritarono i pazienti figli dell'alpi, che, armate le destre, e dimenticata la nativa mansuetudine, scossero violentemente l'intollerabile giogo e procurarono alla lor patria redenta una forma di reggimento, che fossele scudo e non oppressione. Due parrocchie esistevano in questo territorio. Una col tilolo di S. Maria Assunta nel castello, l' altra col nome di S. Nicole nel borgo di Bezzano; entrambe di giuspatronato de' loro popoli, ed ambiduo soggette al plebanato di Calvenzano. Della prima abbiamo notizie certe, che risalgono all'anno 1330, sapendosi che ne era paroco in quel lempo un sacerdote di nome Pietro. Dell' altra si conesce l'esistenza nel campione autentico del 1378, e sappiamo che durò sino all'anno 1521, in cui per decreto Vescovile fu interdetta e quindi affatto soppressa, e la prebenda colla parrocchiale giurisdizione concentrata nella chiesa di S. Maria. Venuto allora ti bisogno di ampliare questo tempio, nè avendo i parrocchiani forza o volontà di sostenerne le spese, ricorsero alle famiglie Garganelli ed Albergati, offrendo loro la cessione del giuspatronato (onoranza ambita a quel dì dalle famiglie patrizie) purchè avessero coll'ingrandire della chiesa ricostruita ancor la canonica. Accettata l'offerta, i lavori furono eseguiti nell'anno 1525, ed il diritto di eleggere i parochi passò a quelle due nobili case, che lo rinunciarono dopo quarantanove anni ai conti di Panico, e questi ai parrocchiani, dai quali fu poi donato sul principiare del secolo XVIII alla Mensa Arcivescovile di Bologna.

La chiesa fu nel 1525 ridotta nell'attuale forma ed eleganza, pochi essendo i ristauri che in appresso vi si operarono. Ha tre cappelle ed altari, ed è costrutta in volto reale. Un arco maestoso, sostenuto da due colonne introduce al presbiterio, ove sopra l'altar maggiore si vede il quadro del Pranzini, rappresentante l ' Assunzione di Maria , trattato ad unico soggetto in modo grandioso e lodevole, ma a cui l'ignoranza d'alcuni fabbricieri volle aggiunte nel fondo piccole immagini di Santi ( non coevi per certo a questo trionfo della Vergine) le quali scompongono si fattamente l' armonia del disegno da toglierne l' effetto e destare negl'intelligenti piuttosto il riso o la compassione, che un sentimento di ammirazione e di riverenza.

Delle altre cappelle, quella dedicate a S. Rocco è di spettanza Savini, e quella di S. Gio. Battista appartiene alla famiglia Alessandri. Nello scorso secolo fu ampliat la canonica ed allargata la piazzetta, poi fu edificato il campanile, per cura speciale del Rev. paroco D. Giampanlo Baccarini, che procurò inoltre alla chiesa un ricco apparato e diverse preziose suppellettili. Questa cura fu illustrala nel XVl secolo da tre celebri sacerdoti della famiglia Paleotti. ll primo fu il marchese Astorre, che la governò per un decennio e la rimise nel 1552 al proprio nipote Gabriele, il quale ne fu paroco zelantissimo sino al 1560; e dopo (chiamato a sedere come Canonico negli stalli della Cattedrale) fu elevato alle prime cariche prelatizie, poscia fatto vescovo di Bologna, e quindi decorato della porpora Cardinalizia, sicchè lasciò la parroccliia di Malfolle al proprio fratello Antonio dottore in Leggi, che la resse sino al 1573, dimettendola per la istituzione avuta di un canonicato, e per la dignità conferitagli di Protonotaro Apostolico.

 

Sono in questo distretto due grandi oratori. ll più antico è quello di S. Nicolò, già parrocchia del borgo di Bezzano poco lungi dalla chiesa parrocchiale, il quale trovasi ancora nella primitiva forma, cioè col palco a travi, e con piccole finestre, senza coro, nè altri accessori od ornamenti. Ha una campana sopra il tetto, fusa nel secolo XlV dal celebre Martina, la quale credesi miracolosa, e si suona spesso nella stagione estiva per scongiurare i fulmini o la tempesta. L' altro oratorio è nel borgo di Sibano, ed è dedicato a S. Rocco; fu edificato in volto reale nell' anno 1746 a spese di Giuliano, e Giangiacomo Mazzetti, ed è di solida costruzione e di buona architettura. Circondano questa parrocchia la sua pieve di Calvenzano, le altre pievi di Venola, di Salvaro, e San Martino, e la cura di Montasico.

 

Trovasi soggetta al comune di Caprara sopra Panico, nella giusdicenza di Bologna, e conta trecento popolani circa, i quali celebrano le glorie di Maria nella domenica fra l'ottava dell’Assunzione, sotto la direzione spirituale dell'ottimo paroco Don Luigi Santoti. Il fiume Reno lambe il suo territorio a levante, per cui l'aria è salubre anche nella parte più bassa. l suoi terreni poi sono sciolti, e le acque fresche e limpidissime. Tutto questo paese è delizioso ed ameno. Gli ubertosi campi ed i vigneti che lo circondano fanno fede del mite clima, ond'esso gode sopra la sua soleggiata pendice. Salendo al piano della chiesa, si godono prospetti degni di pennello; recandosi poi sul monticello dell' antica rocca, quale pomposa scena! quale mirabile varietà di oggetti ! …. Quivi verdeggia una selva di castagni; là si distende un piano smaltato d'erbe e di fiori; quindi giace silenziosa valletta; quindi elevasi un'erto colle, seminato di casolari, sparso di mandriani, popolato d' industri agricoltori . . . „ Oh soavi delizie ! oh sublimi bellezze della nalura ! lnfelice chi muto ed indifferente a voi si accosta, nè sente l'emozione de' vostri possenti incanti ! lnfelice ! egli non ha scossa la divina scintilla di vita, che l'Artefice supremo ha riposta in cuore dell'uomo„

 

Dott. LUIGI RUGGERI

 

 

 

 

 

 

 

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Storie d’animali di casa nostra “ROSICCHIO”

 

Mi presento sono uno scoiattolo comune, un roditore della famiglia sciuridi, sono lungo circa 25cm più la mia folta coda che misura 20cm.

Io sono bello rossiccio e con la coda di colore bruno, il ventre è color crema, ma quelli della mia specie possono avere la pelliccia di tante tonalità del marrone, fino ad arrivare al nero. Viviamo nei boschi di gran parte d’Europa e ad est arriviamo fino al Giappone.

Mi nutro essenzialmente di frutta, semi, gemme, e anche d’uova, nidiacei e insetti. Mi sono stabilito in una zona ricca di alberi tra cui, querce, acacie, ontani, castagni, noci, e noccioli, una vera leccornia, un più questa brava gente che coltiva la terra ha piantato anche alberi da frutto come meli, peri, albicocchi, ciliegi, e bacche di ogni genere, dai mirtilli ai lamponi, ce né per tutti i gusti, così con tutta questa abbondanza di cibo la nostra comunità è aumentata di numero, attualmente siamo in tre che gironzoliamo nei dintorni di questa abitazione, più tutti gli amici del bosco.

Sono un tipo molto vivace (come tutti quelli della mia specie), salto di ramo in ramo con velocità e vere acrobazie, la mia preziosa coda funziona da bilanciere quando salto, da ombrello in caso di pioggia, da morbido cuscino quando riposo e poi mi rende molto più bello.

Raccolgo molto cibo che immagazzino in cavità d’alberi oppure fra le radici o in buche che scavo in qua e la, mi serve nel periodo di freddo perché sono un tipo molto sensibile e cado in un sonno più o meno leggero, quando ho finito la provvista nel nido vado ad approvvigionarmi dal nascondiglio più vicino e poi mi ritiro nuovamente per schiacciare un pisolino.

Costruiamo dei bei nidi all’aperto, in cima ad un albero a ridosso del tronco principale, esternamente sono delle palle enormi di foglie, rami, fili di paglia, e tutto quello che capita a tiro da poter intrecciare, dentro lo rendiamo morbido e comodo con il muschio, l’entrata principale è rivolta verso il basso, di solito in direzione del levante; nella parete opposta c’è un’altra apertura, ma più piccola.

 

A questo punto vi racconto come sono entrato in contatto con un animale davvero strano, cammina su due zampe è goffo ed impacciato, a volte fa un fracasso indiavolato e si diverte ad abbattere quanto di più prezioso possa esistere, un albero. Dal suo nido escono sempre rumori ed odori molto strani, e un poco sbadato perché non protegge affatto il suo cibo, e qualche volta s’incanta a guardare le faccende altrui, sembra proprio che non abbia niente da fare. Quando ho annusato quello che ha toccato ho scoperto che si tratta dell’uomo.

Beh …la storia inizia così, un giorno questo strano animale inizia ad arrampicarsi sugli alberi e con delle strane corde lega delle scatole di legno con un buchino molto stretto, le cinciarelle sono subito molto interessate e la scatola viene immediatamente utilizzata.

Passata la primavera, avevo molto da fare, si tratta di una stagione importante, mi sono fatto coraggio ed ho preso d’assalto la scatola, e visto che il buco era molto piccolo per poter entrare ho iniziato ad allargarlo, e qui quello stano animale mi ha dato il nome di ROSICCHIO. Devo dire che mi calza a pennello, perché rosicchio veramente qualsiasi cosa mi capiti sotto i denti, una volta allargato il buco sono entrato a fatica ed ho cercato di adattarmi, ma la scatola era veramente troppo piccola e così ho abbandonato il luogo, intanto la frutta e le bacche iniziavano a maturare, poi è giunta un’estate torrida ed il cibo ha iniziato a scarseggiare, e visto che questo animale lasciava mangiare in una ciotola tutte le cinciarelle, cince allegre del cibo e che aveva lasciato, mi sono avvicinato anch’io.Che meraviglia, c’erano delle noci!!!!

Con la mia abilità di scoprire se sono buone o cattive (mi basta una veloce pesata sulle zampe anteriori) ho iniziato il saccheggio, ed una ad una (quelle buone) le ho portate via. Con mio grande stupore ho notato che dopo qualche giorno il posto era nuovamente pieno di noci, così nelle mie scorribande fra gli alberi ho avvisato gli amici, ed anche loro si sono avvicinati e sono andati a prendere qualche noce.

Ogni tanto mentre sono lì mi affaccio per vedere cosa succede dentro quel nido, ma con quella rete fitta non si vede gran che. Tutte queste noci sono state una manna così potrò passare un inverno nutriente, ora che è venuta la stagione brutta mi ritiro nel mio nido colmo di delizie ed esco di tanto in tanto per pulire il nido dalla sporcizia, tutti noi siamo dei fanatici della pulizia, e per trasferire un po’ di scorta di cibo. Chissà se con la bella stagione quell’uomo mi nutrirà ancora come ha fatto lo scorso anno.

Per ora vi saluti tutti un caro squittio da ROSICCHIO.

 

Gelli Laura

 

 

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Cosa sono le erbe officinali - di Laura Gelli

 

Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle Farmacopee dei singoli paesi. Il numero ed il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle differenti tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto, nei farmaci tradizionali.

Nel linguaggio comune spesso si sovrappone l'uso dei termini pianta medicinale con pianta officinale, termini che legalmente indicano due diverse entità; il termine officinale è un termine più ampio ed esclusivamente procedurale, indica cioè quelle piante inserite all'interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine farmaceutiche, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Il termine pianta medicinale indica invece quelle piante che contengono sostanze utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori in emisintesi che portino a sostanze attive. È quindi chiaro che una pianta può essere officinale in un paese e non in un altro, a seconda delle regolamentazioni, ma essa sarà una pianta medicinale a prescindere dalle leggi.

Fatta questa premessa importantissima, si riconoscono alle piante officinali proprietà medicamentose e normalmente ai preparati con base di erbe officinali viene attribuita la dicitura di integratore alimentare.

Prima della medicina moderna, con molecole di sintesi e sperimentazione su cavie vive per testare il prodotto, ci si curava con le erbe. Da alcune piante era possibile estrarre l’olio essenziale che in assoluto racchiude il principio attivo della pianta in oggetto, da altre si facevano dei macerati in alcool od olio, per poter estrarre le sostanze curative, in altre ancora si procede alla preparazione di infusi o decotti di droga essiccata. Tutte queste preparazioni sono ancora valide oggi, inoltre studi e tecnologie recenti hanno permesso di approfondire ulteriormente le indicazioni terapeutiche delle piante officinali.

La pianta in quanto tale ha un ciclo vegetativo proprio, pertanto le sostanze che noi cerchiamo in essa sono presenti solo in un periodo definito che chiamiamo tempo balsamico, ed è il momento di massima concentrazione del principio attivo che cerchiamo.

L’uso di paroloni difficili nel descrivere le proprietà è dovuto al fatto che si tratta comunque di medicine e che quindi presuppone una conoscenza minima delle funzioni del corpo umano.

 

  

Achillea

Sinonimi: millefoglio, sanguinella, erba del soldato, stagnasangue
Denominazione botanica: Achillea millefolium L.

Famiglia: Composite

E’ una pianta erbacea perenne, lievemente tomentosa, alta 20-80 cm. Radice gracile, strisciante, stolonifera. 

Fusto eretto, solcato, tutto coperto di foglie sessili, strette, suddivise finemente in segmenti lineari; capolini bianchi o rossi o rosei o lividi, o grigiastri in corimbi serrati, odorosi, densi, terminali da maggio a settembre ed acheni oblunghi, lisci. Il suo aroma è leggero o forte, ma tutto particolare.

Tempo balsamico
Le sommità fiorite si raccolgono da giugno a settembre, si essiccano all'ombra al di sotto dei 40 gradi, dopo aver riunito le infiorescenze in mazzetti; si conservano in sacchetti di carta o tela.

Proprietá: emmanagogo, emostatico, amaro-eupeptico, spasmolitico.
Indicazioni: amenorrea e dismenorrea; metrorragie; dispepsia gastrointestinale; spasmi delle vie digestive e uterine; affezioni venose (varici, flebiti, emorroidi).

Infuso
3-5 gr in 200 ml di acqua bollente; infusione 10 minuti. Una tazza pro dose, 3 volte al giorno, tra i pasti.

Note e avvertenze:
Sconsigliato in gravidanza. Può irritare se utilizzato direttamente sulla pelle.



   

Alloro

Sinonimi: Alloro, Lauro dolce, Lauro Greco, Lauro nobile e/o vero.
Denominazione botanica: Laurus nobilis L.
Famiglia.: Lauracee
Il tronco è normalmente liscio con corteccia nerastra con rami sottili e molto fitti. Le foglie di alloro, portate da un corto picciolo, sono lanceolate, coriacee, di un bel verde scuro con i bordi ondulati e con la pagina superiore lucida mentre quella inferiore è di un verde-giallo tenue ed opaco.

Sono ricche di ghiandole resinose che le conferiscono il caratteristico aroma. I fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo o in cime ascellari e sbocciano all'inizio della primavera. E' una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori maschili (con gli stami) e piante che hanno solo fiori femminili (e stami sterili) che portano cioè gli organi riproduttivi femminili.

Tempo balsamico

Dell'alloro si utilizzano le foglie prive del picciolo che possono essere raccolte durante tutto l'anno. Occorre tenere presente che più sono giovani più è alto il loro contenuto in principi attivi. Le foglie si fanno essiccare al sole.

Le bacche raccolte in autunno si fanno essiccare in un luogo buio. 

Alloro Olio essenziale
L'olio essenziale viene ottenuto per corrente di vapore, si utilizzano le foglie. E' molto costoso.
Car. Organolettiche:liquido limpido giallo-verdastro,odore e sap.caratter.
Solubilità:insol. in acqua, solub.in alcool
Principi attivi.:eucaliptolo, metil clavicolo, pinene, eugenolo, ecc.
Categoria terapeutica: antisettico, sedativo, stimolante, sudorifero

Indicazioni

L'infuso di foglie di alloro aiuta la digestione soprattutto per chi ha problemi di fermentazione, aiuta nei  casi di inappetenza e combatte i dolori dello stomaco. 

Il decotto si usa per il raffreddore e i reumatismi.

Per i reumatismi, le distorsioni e le slogature si usano anche le frizioni con gli oli essenziali.

   

Borragine

Denominazione botanica: Borrago officinalis

Famiglia: borraginacee

E’ una pianta molto comune, facilmente riconoscibile per i fiori violacei e le foglie pelose. E' facile trovarla in Primavera o inizio Estate sui bordi delle strade, sui cigli dei sentieri collinari ben soleggiati.

Da tempo si e' scoperto che l' olio di borragine ha la proprieta' di combattere i cosiddetti radicali liberi, quindi di ritardare l' invecchiamento delle cellule. L' olio di borragine viene venduto come olio o in perle gelatinose ripiene di olio appunto.
Il nome borragine, come la provenienza della pianta stessa è incerto. Deriverebbe dal latino "borra", ovvero, lana grezza, data la sua struttura pelosa che ricorda in qualche modo la lana da lavorare.

Tempo balsamico
I semi si raccolgono in agosto-settembre; si fanno asciugare in luogo areato.

Olio di borragine
Car. Organolettiche:liquido limpido marrone chiaro,odore caratteristico
Solubilità:insol.in H2O,parz.sol.in alcool,misc.con oli,esteri di ac.grassi
Titolo FU o altro testo:min.24% in ac.gamma-linolenico(produtt.)
Categoria terapeutica: elemento nutrizionale,usato anche nel trattamento dell'eczema atopico
Tossicita': DL50 nel topo e nel ratto superiore a 2000 mg/kg

Indicazioni della Borragine:
All'olio ottenuto dai semi di borragine vengono attribuiti le seguenti azioni curative:
Azione protettiva cutanea: l’olio di borragine rappresenta un importante integrazione per mantenere una corretto equilibrio della cute., azione antiallergica, azione cardiovascolare (in particolare l’ac. gamma-linolenico impedisce l’aggregazione piastrinica lasciando liberi i vasi arteriosi).

 

 

Calendula

Sinonimi:Garofano di Spagna, fiorarancio

Denominazione botanica: Calendula officinalis
Famiglia: asteracee
La Calendula officinale è una pianta comunissima, riconoscibile dal bellissimo e caratteristico colore dei suoi fiori, arancioni o gialli con forma di simile a quella della margherita. Il nome, pare attribuito dai Romani, fà riferimento al ciclo mensile, la calenda, poichè il fiore fiorisce una volta al mese.

Tempo balsamico
I fiori si raccolgono in aprile-giugno o in settembre-ottobre.

Proprietà
Per uso interno è coleretica, emmenagoga, antidismenorroica (calmante dei dolori mestruali). Per uso esterno possiede eccellenti proprietà antisettiche, cicatrizzanti e riepitelizzanti.

Indicazioni
Uso interno: insufficienza epatica; dimenorrea, insufficienza mestruale. Uso esterno: piaghe, ulcere, geloni, screpolature, ragadi (ottima per le ragadi al seno della nutrice!), bruciature, eczemi squamosi.

Infuso
5 g. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 10 min. Una tazza pro dose, 3 volte al giorno prima dei pasti.

Soluzione idroalcolica
20 gocce in acqua tre volte al giorno, iniziando 10 giorni prima delle mestruazioni, per i dolori mestruali, o come rigenerante nelle ferite cutanee, diluito in acqua.
Calendula estratto secco
Car. Organolettiche:polvere di colore marrone
Solubilità:parzialmente solubile in acqua - Principi attivi.:saponine,xantofille,flavoni,mucillaggini
Titolo FU o altro testo:min.2.5%saponine (ac.oleanolico),E/D 1:4
Preparazioni e usi: 300 mg in caps.2-3 volte/di'prima dei pasti

 

 

Camomilla

Denominazione botanica: Matricaria chamomilla
Famiglia: Composite, Asteracee
La camomilla è un fiore conosciutissimo, molto diffuso in europa. La pianta è annuale, raggiunge i 40-50 cm di altezza.
in Italia cresce dalla pianura fino alla zona submontana, non oltre i 1500 m, dove si rinviene tra i ruderi, nei campi coltivati, nei giardini, lungo le strade e le siepi.

Tempo balsamico
I capolini fioriti si raccolgono in maggio-giugno prima della fioritura, si essiccano all'ombra in ambienti areati (mai al sole).

Proprietà
Sedativo del sistema nervoso centrale; spasmolitico gastrointestinale; antinfiammatorio-cicatrizzante; emmenagogo; analgesico-antinevralgico.

Indicazioni
Insonnia; spasmi dolorosi gastroenterici; gastrite e duodenite; dismenorrea; nevralgia; lavaggi, impacchi e colliri per infiammazioni oculari, congiuntiviti, orzaioli e blefariti. E' utilizzabile anche durante la gravidanza e l'allattamento.

Infuso
5-10 g. in 200 ml. di acqua bollente, infusione 15 minuti. Una tazza pro dose 2/3 volte al giorno.

Olio essenziale:
Principi attivi.: camazulene, eteri degli ac.caprilico e monilico

 

 

Elicriso

Denominazione botanica: Helicrysun italicum G.

Famiglia: Compositae

Pianta erbacea che cresce nell'Italia peninsulare e insulare, nei terreni aridi pietrosi o sabbiosi, dai caratteristici fiori giallo oro dall'odore aromatico molto penetrante. Le proprietà terapeutiche di questa pianta furono evidenziate da L. Santini, medico della Garfagnana, che pubblicò le sue osservazioni nel 1949, dimostrando l'attività dell'elicriso in alcune affezioni respiratorie, cutanee e osteoarticolari.

Proprietà
Espettorante, coleretico, colagogo, antireumatico; drenante e antinfiammatorio a livello cutaneo;

Indicazioni
Tracheobronchite, bronchite cronica; reumatismo cronico, artrite; manifestazioni dermatologiche, acne, eczema, psoriasi; piccola insufficienza epatica.

USO INTERNO Elicriso
per dermatopatie, eczemi da contatto, psoriasi, epatopatie, allergie, bronchiti con o senza sindrome asmatica ( in caso di asma consultare il medico) Utile nelle affezioni dell'apparato respiratorio, inclusa la tosse e la pertosse ( nei casi ostinati sentire il proprio medico curante) L'acido caffeico contenuto nella droga della pianta,  è un batteriostatico ad attività antiallergica In aereosolol è utile nelle cogiuntiviti, nell'irritazione cutanea, nelle cefalee su base allergica. Nelle affezioni respiratorie ha una azione balsamica ed espettorante. Nella psoriasi utile il decotto di fiori e sommità fiorite, ( il decotto è più efficace dell'infuso) Utili gli estratti fluidi di Elicriso. Non ci sono studi che lo confermino ma sembra abbia una azione ipoglicemizzante e quindi potrebbe essere coadiuvante nel diabete.
Ha una qualche azione sull'artrite, la gotta, gli acidi urici, reumatismo, obesità ed affezioni cutanee dovute al ricambio alterato.

USO ESTERNO Elicriso
problemi di pelle, acne, psoriasi, scottature, geloni, per uso esterno utile l' oleolito di Elicriso, nelle congiuntiviti allergiche,( in aereosol, per rinopatie). Utili gli impacchi nelle affezioni delle palpebre , le blefarit. Utile anche nelle ustioni e nei geloni in forma di pomata, per la presenza nella pianta dei flavonoidi. Utile anche nelle flebiti e negli edemi post flebitici e nelle varici, nelle emorroidi infiammate con azione analgesica e decongestionante.

 

 

Equiseto

Denominazione botanica: Equisetum arvense L.
Sinonimo: Equiseto selvatico
Famiglia: equisetacee / equisetaceae
Altre specie: Equisetum Hiemale L. (Equisetum majoris)
Nomi e sinonimi italiani: Coda cavallina, Rasperella, Sprela

L'aspetto dell' equiseto é caratteristico: ha fusto eretto e segmentato di colorazione o tendente al verde o al marrone beige, dai quali partono lateralmente filamenti verdi a sua volta segmentati. L' equiseto é perenne, fondamentalmente da sotto bosco.

Parti impiegate: cauli sterili
Composizione chimica: flavonoidi, fitosteroli, acido silicico, equisetonina
Proprietà: astringente, diuretico, antireumtatico, capillaroprotettivo, rimineralizzante, dermotrofico, emostatico
Forme di impiego: polvere, estratto secco, tintura madre, soluzione idroalcolica.

Fitoterapia ed equiseto
L' equiseto é un ottimo integratore di minerali oltre che diuretico; viene indicato infatti per molti problemi legati alla mancanza di minerali come ad esempio aniemie, osteoporosi. Il silicio contenuto nell'equiseto contribuisce con il calcio, magnesio ed altre sostanze al "metabolismo dell'osso e favorisce l'accrescimento osseo.
Le principali azioni riconosciute all'equiseto sono: remineralizzante, detossicante, coagulante, diuretica. Remineralizzante: durante processo di calcificazione delle ossa, tra le varie sostanze chiamate in gioco, é indispensabile la presenza del silicio di cui l' equiseto é naturalmente ricco. Si è notato che la demineralizzazione ossea è legata proporzionamente alla caduta del tasso di silicio.
Il silicio si localizza nell'osteoblasto, una cellula in grado di stimolare la costruzione dell'osso, e in questo modo favorisce il deposito del calcio nei siti attivi di calcificazione. Detossicante: grazie al silicio, equiseto concorre per eliminare le scorie metaboliche. Coagulante: grazie all'alto contenuto di calcio presente. Diuretico: la sua azione é notevole ed è dovuta alla complessa composizione ricca di sali di potassio, ai glucosidi flavonoidici e alle saponine.

Note e avvertenze:
Alle dosi consigliate l'equiseto viene considerato un integratore altamente sicuro. Non presenta tossicità ed é generalmente tollerato.

 

 

Fumaria

Sinonimi: Fumosa

Denominazione botanica: Fumaria officinalis

Famiglia: Fumariaceae 

E 'una erbacea annuale che cresce eretta, con steli da 10 a 50 cm di lunghezza. The fruit is an achene . Il frutto è un achenio. It contains alkaloids , potassium salts , and tannins . Esso contiene alcaloidi, Sali di potassio e tannini. E’ anche una fonte importante di acido fumario.It is also a major source of fumaric acid .

 Fumaria estratto secco

Car. Organolettiche:polvere fine di colore bruno
Solubilità:parzialmente solubile in acqua
Principi attivi.:ac. fumarico, fumarina, flavonoidi, mucillaggini, colina.
Indicazioni della Fumaria officinalis L.:
tonico, diaforetico, depurativo, antipsoriasi

 

 

Iperico

Sinonimi: Erba di S. Giovanni, Pilatro, Pelico, Cacciadiavoli

Denominazione botanica.: Hypericum perforatum L.

Famiglia: lpericacee (Guttifere)
L' iperico è una pianta che può raggiungere un altezza fino a m 1, con stelo a due spigoli. Sviluppa foglie simmetriche sessili. In giugno-luglio produce fiori gialli raccolti a gruppi di cinque in combi, i petali di forma ovale portano sul bordo peli secretori di colore rosso scuro.

Iperico estratto secco
Parti usate: sommità fiorite (Hyperici herba DAC) -
Tempo balsamico: durante la fioritura (giugno-luglio)
Solvente di estrazione: miscela idroalcolica - Titolo: 3% flavonoidi totali calcolati come iperoside
Indicazioni della iperico Hypericum perforatum L:
Studi ormai decennali e sperimentazioni cliniche hanno definitivamente accertato l’efficacia degli estratti di iperico negli stati depressivi di media gravità
Fra i vari meccanismi d’azione chiamati in causa per spiegare l’effetto antidepressivo dell’estratto di iperico singolarmente è stata anche evidenziata la capacità di stimolare la secrezione endogena notturna di melatonina, attraverso una più marcata reazione all’alternanza luce-buio.

Olio di iperico o olio si San Giovanni

Chiamato anche erba di San Giovanni in quanto l’ordine di San Giovanni la utilizzava per cicatrizzare ferite e tagli durante le battaglie. Di questa preparazione si potrebbe dire che è un vero trattamento di salute, è probabilmente il prodotto antirughe e anti età più potente ed efficace che esista in natura. Si ottiene estraendo le sommità fiorite fresche di iperico solitamente il olio di semi di girasole di tipo alimentare. Si ottiene così un estratto oleoso dal tipico colore rossastro che viene utilizzato per uso esterno soprattutto in caso di pelli secche ed arrossate. Sarà sufficiente applicarlo ogni sera su viso e collo per poter constatare i primi risultati già dopo soli 10 giorni di applicazione. Usato con successo anche in caso di : scottature, dolori articolari, macchie della pelle, psoriasi, secchezza della pelle del viso e del corpo, invecchiamento della pelle, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, segni provocati dall'acne, mani screpolate, emorroidi, punture di insetti, ulcerazioni del glande maschile, reumatismi. Stimola la rigenerazione cellulare ed è infatti questo il motivo della sua efficacia contro le ustioni.

Note e avvertenze:
Il fenomeno di irritazione ed eritema cutaneo dovuto a fotosensibilizzazione non si verifica mai alle normali dosi terapeutiche ma soltanto per dosaggi molto superiori e in persone predisposte (soggetti di pelle molto chiara). Raramente possono verificarsi irritazioni gastrointestinali o reazioni da ipersensibilità. Qualora vengano già assunti altri medicamenti antidepressivi consultare il medico.

 

 

Issopo

Denominazione botanica: Hyssopus officinalis L.

Famiglia: Labiatae

L'Issopo è una pianta erbacea perenne, a portamento cespuglioso formata da dei fusti eretti, esili, alti fino a 60cm. Le foglie sono piccole, di un bel colore verde intenso, con nervature in rilievo. I fiori sono piccoli, bluastri, riuniti in spighe unilaterali. Il frutto è un tetrachenio che contiene un solo seme nero e rugoso.

Tempo balsamico

Foglie e le sommità fiorali raccolte all'inizio della fioritura.

Proprietà'

Le sue proprietà sono: caminativo, antispasmodico, depurativo, stomachico, stimolante, cicatrizzante.

Indicazioni

L'infuso e il decotto di Issopo si utilizzano come tonico del sistema nervoso nei casi di ansia, tosse, meteorismo e per problemi digestivi. Le compresse di infuso sono ottime per gli occhi stanchi; purifica la pelle; cicatrizza le ferite. I gargarismi aiutano nelle infiammazioni della gola.

 

 

Lavanda

Sinonimi: spiga di san Giovanni, Lavanda vera

Denominazione botanica: Lavanda Angustifolia Miller
Famiglia: Labiate
La lavanda è sicuramente la pianta più conosciuta e più utilizzata tradizionalmente. Tuttavia spesso ci si riferisce alla lavanda ma in realtà si fa riferimento diverse specie del genere "lavandula".

La lavanda officinalis è una pianta cespugliosa di colore verde grigio, slanciato con fiori violacei alla sommità. Radifica in terreni sassosi e aridi penetrando con le radici nelle fessure del terreno. Raggiunge il metro di altezza.

Caratteristiche dell'olio essenziale
Cariche Organolettiche: limpido da incolore a giallo, odore caratteristico
Solubilità: leggermente solubile in acqua, solubile in 4 volumi di alcool a 70%
Principi attivi.: acetato di linalile, linalolo, pinene, limonene, geraniolo
Titolo FU o altro testo:30-40% di linalile acetato (Merck Index)
Identificazione: TLC
Saggi: d 0.880-0.905; pot.rot.spec.-3gradi/-10gradi; indice di rifrazione 1.459-1.470
Incompatibilità: HNO3, H2SO4, I, ipocloriti, acqua di cloro (miscele pericolose)
Indicazioni terapeutiche: Analgesico, in caso di dolore articolare, si utilizzano 15-20 gocce di olio essenziale in 30-50ml di olio di sesamo, con questa miscela si masaggia la parte interessate per 10-15 minuti. Calmante, viene utilizzato quando per tensione nervosa non si riesce a dormire, utilizzando una o due gocce su un fazzoletto. Se ne annusa la profumazione per un naturale e fisiologico rilassamento. Antinfiammatorio, quando vi sono infezioni o punture di insetto, si utilizzano dalle 4 alle 6 gocce in un bicchiere di acqua, si immerge una garza idrofila e, quando l'impaco è ben impregnato della miscela, si utilizza come impacco sulla parte interessata.
Infuso
5 g in 200 ml di acqua bollente; infusione 10 minuti. una tazza pro dose 3 volte al giorno, tra i pasti.

Note e avvertenze:
Sebbene ben tollerato, si consiglia l'utilizzo via orale solo dopo la consultazione di un medico o del naturopata.

 

 

Malva

Sinonimi: riondella
Denominazione botanica: Malva Sylvestris L.
Famiglia..:Malvaceae

Pianta erbacea biennale o perenne, alta fino a 1 metro. In Italia la Malva silvestre è comunissima nei luoghi erbosi ed incolti, dalla pianura alla zona montana, fino a 1500 m.

Tempo balsamico
Le foglie vanno raccolte all'epoca della fioritura, in luglio-agosto; i fiori vanno raccolti, senza peduncoli, prima della loro completa apertura. Entrambi si essiccano all'ombra e si conservano in vasi di vetro o porcellana.

Proprietà
Essendo molto ricca di mucillagini, è emolliente e protettiva delle mucose, blandamente lassativa, bechica.

Indicazioni della Malva:
emolliente e protettivo delle mucose, bechico; per tosse e raffreddore (grazie alle proprietà espettoranti, sotto forma di tisana facilita la fluidificazione e l'eliminazione del catarro); per la stitichezza (possiede un'azione lassativa molto dolce, indicata anche per bambini ed anziani); per nevralgie dei denti, ascessi, gengiviti e stomatiti (il decotto di malva utilizzato per gargarismi e sciacqui è insostituibile per queste patologie); per infiammazioni vaginali, pelli arrossate, pruriti e foruncoli (applicare il decotto di malva direttamente sulla parte da curare); per depurare l'organismo (bevendone la tisana si ottiene un positivo effetto disintossicante dalle tossine).

Malva estratto secco
Car. Organolettiche:polvere fine di colore marrone,odore e sapore caratter.
Solubilità:parzialmente solubile in acqua
Principi attivi.:mucillaggine,malvina,,ossalato di calcio,sost.resinose
Titolo FU o altro testo:1:5-1:6 (E/D)
Infuso di foglie e fiori
4 g. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 15 min.

 

 

Maggiorana

Sinonimi: grande origano, persia bianca, persia nera

Denominazione botanica: Origanum majorana L.
Famiglia: Labiatae
Pianta aromatica con aroma dolce e caratteristicamente delicato.

Maggiorana olio essenziale
Cariche organolettiche: liquido limpido di colorazione variabile da giallo a giallo-verdastro, sapore piccante.
Solubilità: insolubile in acqua, solubile in 2 volumi di alcool 80%.
Preparazioni e dosi: 4-5 gtt 2-3 volte/dì

Indicazioni della Maggiorana ( Origanum majorana L ):

Le tisane di maggiorana o gli infusi sono efficaci come sedativo, per le emicranie e le nevralgie, per il mal di denti, le mestruazioni dolorose e per i problemi di digestione avendo un'azione benefica anche sul meteorismo. La sua essenza ha una spiccata azione antispasmodica, cioè favorisce il rilassamento della muscolatura dell'apparato digerente e respiratorio.

L'olio essenziale di maggiorana è efficace per i dolori reumatici e per le nevralgie e le inalazioni dei vapori sono molto buone per il raffreddore ed il catarro.

Viene indicato nelle affezioni nervose, dolori reumatici, come sedativo e calmante

 

 

Melissa

Sinonimi: cedronella, erba limona, erba cedrata, citronella, cedroncella, limunina, melitea, fior d'api

Denominazione botanica: Melissa officinalis L.
Famiglia: Labiate
La melissa è una pianta erbacea perenne alta fino a 80 cm a portamento cespuglioso, provvista di fusto ramificato, a sezione quadrangolare e ricco di peli ed un rizoma a sviluppo verticale. Le foglie sono grandi, lanceolate, provviste di picciolo, con i margini dentati e nervature in rilievo. I fiori sono giallini, poi bianchi o rosa e fiorisce da giugno a settembre. Il frutto è un achenio.

Proprietà
Spasmolitica della muscolatura liscia gastrointestinale; carminativa; coleretica; eupeptica-stomatica; ansiolitico.

Indicazioni
Dispepsie;gastralgie; coliche intestinali lievi; stati ansiosi; insonnia nervosa. La melissa entra nella composizione della "chartreuse", del "benedictine" e dell'acqua di melissa delle Carmelitane; tutti liquori, questi, digestivi e corroboranti per digestione lenta e laboriosa, sonnolenza postprandiale, cefalea. E' utilizzabile anche durante la gravidanza e l'allattamento.

Melissa olio essenziale
L'olio essenziale di melissa è un olio pregiato e, per la scarsa resa dell'estrazione, altamente costoso. Viene estratto dalle foglie e dalle sommità fiorite. E' di difficile reperibilità. Generalmente in commercio si trovano oli essenziali adulterati o ricostituiti, cioè ricreati utilizzando altri oli essenziali più economici.
Solubilità: insolubile in acqua, solubile in alcool. Principi attivi: citrale, citronellale, geraniolo, linalolo, citronellolo. Categoria terapeutica: sedativo,antispasmod.,carminat.,coleretico,antinfiamm.

Melissa estratto secco
Cariche Organolettiche: polvere fine di colore bruno
Solubilità: parzialmente solubile in acqua. Principi attivi: tannino, acido succinico, mucillaggine, amido, un eteroside. Categoria terapeutica: antispasmodico, coleretico, stomachico, sedativo
Preparazioni e dosi: 200-300 mg 2 volte/dì, in capsule

Controindicazioni
L'olio essenziale non deve essere usato in dosi elevate perchè, in tal caso, provoca un effetto paradosso con agitazione e, in casi estremi, convulsioni e nefrite (G. Negri).

Infuso
5 g. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 10 min. Una tazza pro dose, 2-3 volte al giorno, dopo i pasti.

 

 

Nepetella

Sinonimi: nepitella, mentuccia, nepeta, mentastro

Denominazione botanica: Calamintha nepeta

Famiglia: Lamiaceae

I fusticini, con sezione quadrangolare e che raggiungono una lunghezza fino a 50-70 cm, hanno portamento variabile, in parte sdraiato ed in parte eretto. Sono inoltre pelosi e di solito ramificati. Le foglie sono opposte di forma ovale con base frequentemente cordata, piuttosto pelose anch'esse, soprattutto nella pagina inferiore.

Il loro margine è intero per una certa parte e poi dentato. I fiori sono riuniti in numero di 3-9, sono piccoli e di color rosa con alcune macchie bianche.

Periodo balsamico

La parte aerea della pianta fiorita da giugno ad settembre

Proprietà

Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febrifughi e stomachiche.
Indicazioni

Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco, aiuta la digestione e stimola le funzioni epatiche. È usata anche contro la depressione, l'insonnia e i dolori mestruali.
L'olio essenziale, ricavato dalle foglie, conferisce alla mentuccia proprietà antibiotiche.

Per le sue proprietà terapeutiche essicata è utilizzata in erboristeria come essenza per tisane riposanti e nutrienti.

Note

Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l'aborto.
Le viene riconosciuto un discreto potere eccitante sul sistema nervoso tanto che abbondanti bevute di infusi possono provocare tachicardia.

 

 

Origano

Denominazione botanica: Origanum vulgare L.

Famiglia: Labiatae

Pianta erbacea perenne, molto comune in Europa e nell'Asia occidentale; in Italia si trova, allo stato spontaneo, dal mare fino a 2000 m di altitudine, nei prati soleggiati, nei pendii aridi e asciutti e nelle radure fra i boschi.

L'Origano è usato come spezie, per aromatizzare vari piatti della cucina regionale e, soprattutto, per la famosa pizza alla napoletana; esso però possiede indubbie proprietà medicamentose.

Tempo balsamico
Le foglie e le sommità fiorite si raccolgono in luglio-settembre e vanno fatte essiccare all'ombra. Si conservano in vasi di vetro o porcellana, perchè l'aroma non si disperda.

Proprietà
Antispasmodico, carminativo, eupeptico; antisettico, espettorante; stimolante del sistema nervoso centrale. Localmente è antalgico e parassiticida.

Indicazioni
Dispepsia, spasmi intestinali, fermentazioni intestinali, meteorismo; tosse spasmodica, bronchite, tracheite. Localmente è indicato per nevralgie e pediculosi. L'olio essenziale di origano agisce sul tubo digerente stimolando la secrezione gastrica; sull'albero respiratorio produce effetti antispasmodici e antimicrobici, utili per calmare tossi stizzose e fluidificare il catarro bronchiale, favorendone l'eliminazione.

 

 

Ortica

Denominazione botanica: Urtica diodica L.

Famiglia: Urticaceae

Pianta perenne alta fino a cm. 150, dal rizoma ramificato, con foglie grandi; è dioica, cioè i fiori maschili e femminili si trovano su piante distinte. È cosmopolita e in Italia è diffusa dal mare alla zona montana, nei luoghi incolti.

Tempo balsamico
La pianta si raccoglie da aprile a settembre; si essicca all'ombra e si conserva in sacchetti di tela o carta.

Proprietà
L'ortica è tra le piante selvatiche sicuramente la più apprezzata.  Sia l'Urtica dioica che l'Urtica urens sono utilizzate per le loro proprietà.

E' una pianta ricca di vitamina C, clorofilla, sali minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio), carotene, acido formico, acido gallico, acido folico, tannino, istamina, acetilcolina. Grazie ai suoi componenti l'ortica è diuretica; elimina i cloruri e l'acido urico; depurativa; astringente; emostatica-vasocostrittrice; (il succo fresco); demineralizzante;antireumatica; antiflogistica.

Indicazioni
Reumatismo gottoso; litiasi renale; dermatosi; diarrea; anemia; emorragie: epistassi (ribadiamo: il succo fresco). L'ortica può essere usata come decotto, come succo, come infuso, sciroppo o semplicemente cruda come disintossicante, depuratore e tonico dell'organismo aiutando ad eliminare gli acidi urici, nelle affezioni intestinali, per l'artrite, per l'anemia. Ha inoltre un forte potere emostatico e antiemorragico e astringente intestinale. Utilizzando esternamente il succo fresco combatte la perdita dei capelli e rinforza il cuoio capelluto. E' molto efficace in caso di seborrea, forfora, acne ed eczema. Cataplasmi delle foglie di ortica sbollentate e tritate sono ottime per le irritazioni cutanee e per le ferite in quanto ha un effetto cicatrizzante.

Infuso
5 g. in 200 ml. di acqua, bollire 2 min.; infusione 20 min. bere a piacere come diuretico, depurativo, antireumatico.

Note

Essendo l'ortica molto ricca di sostanze azotate, aminoacidi e proteine, sali minerali e vitamine, è da considerarsi un ottimo alimento, da usare nelle minestre o preparato come gli spinaci.

 

 

Rosa canina

Arbusto cespuglioso perenne dell'Europa, Asia, Africa settentrionale. In Italia è frequente dal mare fino alla zona submontana, dove si trova lungo le siepi, ai margini dei boschi e nei luoghi incolti. I cinorrodonti rappresentano una buona fonte di vitamina C, provitamina A e composti ad azione vitaminica P, utili come fattori di protezione vasale.

Tempo balsamico
I cinorrodonti si raccolgono a maturità da agosto a ottobre, si fanno essiccare rapidamente dopo averli aperti e aver tolto i peli rigidi e pungenti, di cui sono forniti i veri frutti che si trovano all'interno.

Proprietà
Vitaminizzante, antiscorbutico, diuretico, astringente.

Indicazioni
Carenze di vitamina C; influenza; fragilità vasale, emorragie; diarrea. E' utilizzabile anche durante la gravidanza e l'allattamento.

Infuso
3 gr di droga in 200 ml di acqua bollente; infusione 15 min. Una tazza pro dose 3 volte al giorno.

 

 

Rosmarino

Sinonimi: ramerino, rosamarina

Denominazione botanica: Rosmarinus officinalis L.

Famiglia: Labiatae

Arbusto a foglie sempreverdi alto da 60 cm a 2 metri, che emana un forte odore canforato. Alla sommità presenta dei fiori blu-lilla riuniti in grappoli fitti. Attecchiscge generalmente su terreni calcarei, in colline di media altitudine.

Tempo balsamico
I rametti giovani con foglie si raccolgono in primavera, evitando quelli lignificati.

Proprietá
Stimolante generale; colagogo-coleretico, stimolante epatobiliare; antitossico epatico, protettore della cellula epatica, specifico in tutte le affezioni epatiche e biliari; stomachico; antigottoso; emmenagogo ormonale.

Indicazioni
Astenia
, debolezza di qualunque tipo; epatismo, colecistite, ittero, congestione epatica, fegato ingrossato, epatite cronica, calcoli biliari; mestruazioni insufficienti; dispepsia atonica, emicranie digestive; gotta e reumatismo.

Infuso
3 g di droga in 200 ml di acqua bollente, infusione 10 minuti. Una tazza pro dose 2-3 volte al giorno, prima o dopo i pasti.

Rosmarino Olio essenziale
L'olio essenziale del rosmarino viene estratto per distillazione in corrente di vapore dalle sommità fiorite e dai ramoscelli.
Car. Organolettiche: liquido limpido da incolore a giallo-pallido.
Solubilità: sol.in 1 v.di alcool 90%,in 10 v.80%; sol.in etere, CHCl3
Principi attivi.: borneolo, bornile acetato, canfora, eucaliptolo, pinene
Note
E' controindicato in gravidanza, specie nei primi mesi. E' controindicato anche nei casi di ipertensione. In ogni caso, quando vi è la necessità di utilizzarlo per via orale è sempre consigliata consulenza di un medico o di un naturopata.

 

 

Rusco

Sinonimi: Pungitopo

Denominazione botanica: Rusco (Ruscus aculeatus L.)

Famiglia: Liliaceae

Piccolo arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, tipico del sottobosco, dai rametti appiattiti, ovali e pungenti (da cui il nome aculeatus), chiamati cladodi, che sembrano foglie, mentre queste ultime sono piccolissime (1-2 millimetri) e si trovano al centro dei cladodi.

Il frutto é una bacca sferica di colore rosso vivo, che rende la piantina visibilissima e molto bella. In Italia il pungitopo vive abitualmente nell'area mediterranea, nei boschetti e nelle macchie asciutte, lungo le siepi e nei luoghi sassosi.

Tempo balsamico
Il rizoma si raccoglie in autunno (settembre-ottobre), si sminuzza e si fa essiccare al sole. Si conserva in sacchetti di carta o tela.

Proprietá
Diuretico
, eliminatore dei cloruri; vasocostrittore del sistema venoso; vasoprotettore; antiedemigeno. I principi attivi del rusco inducono costrizione delle vene, riducono la permeabilitá capillare e, per la loro azione antinfiammatoria, si sono dimostrati in grado di far regredire gli edemi. L'azione diuretica, tramandataci dall'antichitá classica, é spiccata.

Indicazioni
Nefrite e calcoli urinari;
oliguria; gotta e reumatismo articolare; edemi degli arti inferiori; cellulite; insufficienza venosa (varici, emorroidi).

Infuso
6 g in 200 ml di acqua, bollire 2 minuti; infusione 10 minuti. Berne a piacere.

Decotto
4 g in 200 ml di acqua, bollire 10 minuti; infusione 20 minuti. Una tazza pro dose 3 volte al giorno, lontano dai pasti.

 

 

Salice bianco

Denominazione botanica: Salix alba

Famiglia: Salicaceae

E’ un albero a foglie caduche può raggiungere i 20 metri di altezza con rami lunghi, flessibili e arcuati, col portamento ricadente tipico dei Salici. I fiori sono riuniti in infiorescenze chiamate amenti: quelli maschili, che producono il polline, sono portati da piante diverse rispetto a quelli femminili, che portano gli ovari che produrranno frutti e semi, essendo questa specie dioica.

Tempo balsamico o della raccolta

Le foglie si raccolgono in aprile, i fiori in piena fioritura (aprile-maggio), la corteccia da ottobre per tutto l’inverno.

Proprietà
La corteccia contiene resine, flavonoidi, alcune sostanze dalla debole azione antibiotica, scarso olio essenziale, un'alta percentuale di tannini, e fino all'8% del glucoside salicoside (salicina), che, con una reazione catalizzata dall'enzima emulsina, si scinde in glucosio e alcool salicilico, che nell'organismo è ossidato ad acido salicilico: esso costituisce il principio attivo più interessante del Salice bianco per le sue proprietà febbrifughe, analgesiche, antiflogistiche, antireumatiche, antispasmodiche, astringenti.

Indicazioni
Il Salice bianco è utile come antipiretico negli stati febbrili di varia natura, come i malesseri legati alla stagione fredda, gli stati influenzali, le malattie da raffreddamento, le cefalèe, le nevralgie, le manifestazioni caratteristiche del periodo premestruale e del ciclo (dismenorrea), le algìe reumatiche, le manifestazioni dolorose articolari e muscolari.

Controindicazioni
La Salicina, o acido salicilico, possiede un'azione antiaggregante piastrinica, per cui il Salice bianco non deve essere assunto da persone che effettuano terapie anticoagulanti; deve essere assunto con cautela da chi è allergico ai salicilati e, per prudenza, non è consigliabile l'utilizzo durante la gravidanza e l'allattamento.

 

 

Salvia

Denominazione botanica: Salvia officinalis L.

Famiglia: Labiatae

Arbusto cespuglioso e sempreverde, che cresce naturalmente in tutto il bacino mediterraneo, nei luoghi aridi e calcarei. Pianta suffruticosa perenne, alta fino a 70 cm, con fusto ramoso; le foglie sono grigio-tomentose, bislunghe-lanceolate e persistenti in inverno. I fiori, blu-violacei, sono riuniti in verticillastri apicali. Tutta la pianta sprigiona un forte odore canforato e penetrante.

Tempo balsamico
Le foglie si raccolgono ben sviluppate, da aprile a luglio; le sommitá fiorite in maggio-agosto.

Proprietá
Emmenagogo ormonale; antiidrotico; ipoglicemizzante; antisettico; stimolante generale (eccitante del sistema nervoso centrale); eupeptico; antispasmodico, espettorante. Per uso esterno, come antinfiammatorio nelle infiammazioni del cavo orale.

Indicazioni

Amenorrea e dismenorrea; sudori notturni dei convalescenti; sudori abbondanti di mani e ascelle; diabete; menopausa; astenia e debilitazione; dispepsia atonica.

Tossicologia
L'essenza di salvia, o preparazioni troppo concentrate, possono provocare disturbi nervosi e intossicazioni. L'essenza é due volte piú tossica dell'assenzio.

Infuso

5 g in 200 ml di acqua bollente, infusione 10 minuti. Una tazza pro dose 2 volte al giorno.

 

 

Santoreggia

Sinonimi: erba acciuga, erba di S.Giuliano
denominazione botanica: Satureja hortensis L.
Famiglia: Labiate

 La santoreggia è una pianta annuale a portamento cespuglioso provvista di radice fittonante e fusto ascendente o eretto alto fino a 40 cm, poco ramificato. Le foglie sono opposte, lanceolate, strette, lucide e bordate da una leggera peluria. I fiori sono bianco-rosati, piccoli, raccolti in spighe all'ascella delle foglie. Fiorisce da luglio a settembre. Il frutto è un tetrachenio di colore nero. La santoreggia deve la sua fama alle proprietà afrodisiache e stimolanti che le vengono attribuite. Viene per questo motivo utilizzata nei prodotti e nelle tisane "toniche".

Proprietà

La santoreggia contiene: olio essenziale i cui costituenti principali sono carvacrolo e cimolo, enzimi e idrocarburi.

Le sue proprietà sono: antisettica, antispasmodica, carminativa, espettorante, stimolante, stomachica.

Indicazioni
Tonico, carminativo, espettorante, antisettico, cicatrizzante. Per uso esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali.

Santoreggia Olio essenziale
Car. Organolettiche: liquido giallo-verdognolo o giallo-arancio, sapore acre
Principi attivi.: carvacrolo, cimene, terpeni

 

 

Tiglio

Denominazione botanica:Tiliae platyphyllos, Tilia cordata

Famiglia: Tiliaceae

Albero molto noto, frequente nei boschi di conifere, nelle macchie, sui pendii soleggiati, dalla pianura alla zona montana. Spesso è coltivato.

Tempo balsamico
I fiori con le brattee vanno raccolti all' inizio della fioritura in giugno-luglio; l'essiccazione va fatta all'ombra.

Proprietà
Sedativo
del sistema nervoso centrale; diaforetico; antispasmodico intestinale.

Indicazioni
Insonnie, nevrosi; tosse; spasmi intestinali e biliari. E' utilizzabile anche durante la gravidanza e l'allattamento.

Infuso
5 g. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 15 min. Una tazza pro dose 3-4 volte al giorno.

Decotto

2 g in 300 ml di acqua fredda; portare ad ebollizione per 10 min., colare. Una taza pro dose 2-3 volte al giorno.

 

 

Timo bianco

Sinonimi: timo comune, timo dei giardini
Denominazione botanica: Thymus vulgaris L.
Famiglia: Labiate
Pianta perenne alta fino a 40 cm., che emana un odore aromatico forte e gradevole, ha delle piccole foglie vellutate e dei fiori rosa violacei. La specie Thymus vulgaris é una specie che predilige ambienti secchi e scogliere, mentre in pianura è più frequente il Timo serpillo.

Tempo balsamico
Le sommità si raccolgono alla fioritura, in maggio-luglio; si essiccano all'ombra, in strati sottili, in luogo fresco e areato. Si conservano in recipienti di vetro o di porcellana.

Proprietà
Antisettico
delle vie respiratorie; antisettico intestinale; stimolante generale; espettorante fluidificante delle secrezioni bronchiali; spasmolitico delle vie respiratorie; antielmintico molto attivo per la presenza di timolo.

Indicazioni
Affezioni polmonari (bronchiti, laringiti, catarri bronchiali acuti e cronici); infezioni intestinali e urinarie; astenia fisica e psichica; parassiti intestinali (ascaridi, ossiuri, tenia).

Timo Olio essenziale
L'olio essenziale viene ottenuto dalle sommità fiorite in corrente di vapore.
Cariche Organolettiche: liquido limpido da giallo-rossastro a bruno rossastro, odore caratteristico forte
Solubilità: miscelabile con EtOH, etere, CHCl3, paraffina liq., oli grassi
Principi attivi.: timolo, carvacrolo, pinene, cimene, borneolo, linalolo
Infuso
3-5 g. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 10 min. Una tazza pro dose 3-4 volte al giorno tra i pasti o dopo i pasti.

Note e avvertenze:
Sulla pelle può dare irritazione.

 

 

 

GLOSSARIO

 

Acne: affezione della pelle che compare a livello delle ghiandole sebacee

Afonia: perdita della voce

Alcaloide: base organica azotata, di origine prevalentemente vegetale, con azione curativa o tossica

Amenorrea: mancanza di ciclo mestruale

Anafrodisiaco: ha la proprietà di calmare disturbi di genere sessuale

Analgesico: termine generico che indica un farmaco che ha la facoltà di togliere o lenire il dolore

Anemia: diminuzione del numero di globuli rossi e/o dell’emoglobina nel sangue

Anoressia: mancanza di senso dell’appetito

Antalgico o antinevralgico: agisce sul cervello ed impedisce od ostacola la trasmissione del dolore

Antiflogistico: in grado di prevenire o combattere i fenomeni infiammatori

Antidepressivo: in grado di regolare l’umore delle persone

Antielmintico: in grado di eliminare dall’organismo, vermi e parassiti

Antipiretico: efficace nel ridurre la febbre

Antireumatico: previene i dolori reumatici

Antisettico: agisce contro le infezioni esterne provocate da germi patogeni

Antiscorbuto: previene l’insorgere delle patologie da scorbuto

Antispasmodico: calma o sopprime gli spasmi decontraendo i muscoli e ripristinando la funzionalità

Apatia: stato di insensibilità di fronte alla vita, ai sentimenti

Astenia: indica un’insufficienza o mancata reazione agli stimoli, con un generale indebolimento

Astringente: seve a diminuire o arrestare una secrezione

Atonia: mancanza o diminuzione del tono muscolare

Battericida: qualsiasi sostanza in grado di distruggere i batteri

Bechico: prodotto che calma la tosse

Cardiotonico: aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco

Carminativo: riduce la formazione di gas intestinali e ne favorisce l’eliminazione

Cicatrizzante: favorisce la cicatrizzazione cutanea

Colagogo: favorisce il deflusso della bile della cistifellea, attraverso le vie biliari, verso l’intestino

Colecistite: infiammazione della cistifellea

Coleretico: favorisce la secrezione biliare

Decongestionante: atta ad eliminare o diminuire l’eccessivo afflusso di sangue localmente

Depurativo: accelera la secrezione, attraverso l’urina, delle sostanza tossiche presenti nel sangue

Dermatosi: malattie della pelle a carattere non infiammatorio

Dermotrofico: stimola e favorisce la crescita del derma o cellule della pelle in generale

Diaforetico: sostanza che favorisce la sudorazione

Dismenorrea: ciclo mestruale abbondante e doloroso

Dispepsia: disturbo della funzione digestiva, gastrica o intestinale

Diuretico: capace di aumentare la secrezione di urina

Ecchimosi: versamento del sangue nello spessore dei tessuti in seguito a traumi

Edema: accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo, nei tessuti epidermici

Ematoma: raccolta localizzata di sangue

Emmenagogo: favorisce il flusso mestruale o provoca la comparsa dello stesso

Emolliente: sostanze capaci di ammorbidire e far rilassare i tessuti cutanei

Eupeptico: sostanza che aumenta l’appetito e favorisce la digestione

Fitoterapia: cura delle malattie con rimedi naturali

Galattogeno o galattogogo: favorisce la secrezione lattea

Gotta: malattia dovuta ad abnorme deposito di acido urico nei tessuti, soprattutto in quelli articolari

Immunostimolante: aumenta le difese immunitarie con maggiore attività della spina dorsale

Ipnotico: favorisce o provoca un sonno molto simile a quello normale

Ipoiglicemizzante: favorisce la riduzione della glicemia

Ipogalattia: poca produzione di latte nelle puerpere

Ittero: colore giallo della pelle dovuta all’eccessiva innalzamento dei livelli di bilirubina

Lenitivo: calmante

Meteorismo: aumento della quantità gas intestinali

Metrorragia: alterazione del ciclo mestruale

Psoriasi: malattia cutanea cronica a tipo desquamativo

Sedativo: riduce l’eccitabilità del sistema nervoso centrale

Spasmolitico: riduce od elimina gli spasmi, contrazioni muscolari involontarie

Stipsi: rallentamento dello svuotamento del colon fino alla espulsione

Stomachico: promuove la secrezione gastrica e il buon funzionamento dello stomaco

Vasodilatatore: determina la dilatazione dei vasi sanguigni

Vasocostrittore: determina la costrizione dei vasi sanguigni

Vermifugo: allontana i vermi parassiti dall’intestino (tenia)

Vulnerario: favorisce la cicatrizzazione di piaghe e ferite

 

 

 

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