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TRATTO DA: Chiese Parrocchiali della diocesi di Bologna – Tomo Terzo – Bologna 1849
Su Sanguineta e Malfolle altre informazioni qui
SANTA MARIA DI MALFOLLE
Non v'è forse nell’Italia centrale contrada che passa paragonarsi alla nostra provincia e per la bellezza, e per la sempre nuova varietà dei siti. Le parti meridionali, quelle che confinano colla Toscana e col ducato Estense sono principalmente osservabili, e presentano una serie di quadri in cui la natura sembra essersi compiaciuta sfoggiando a vicenda la fecondità e la grandezza. Qua sono vallate ridenti, ruscelli limpidi e colline coronate di pini o di cipressi; là siti pittoreschi, contrasti felici, effetti impreveduti che si offrono allo sguardo e richiamano l' ammirazione. Pure qualche volta il suolo prende un aspetto più severo, e nelle vicinanze, per esempio, dell'appennino, aride montagne, precipizi prolondi, e torrenti che scorrono con rumore sotto una cupola di faggi o di abeti anneriti dagli anni, presentano uno spettacolo in pari tempo spaventevole e sublime, che riempie l'anima di meraviglia e di terrore. Nella valle di Reno, poco più di sedici miglia al sud di Bologna, chi percorre la nuova via che conduce a Pistoia trova il piccolo borgo chiamato Sibàno, dal quale levando lo sguardo verso ponente, mira alla sommità del colle torreggiare un campanile con una chiesa.
Essa è la parrocchia di Malfolle, una volta appellata Domalfolle e Dontalfolle, già divisa in due compartimenti, e distinta nelle storie per antichità di origine, come per celebrità d'alcuni rettori, che ne' secoli scorsi la governarono.
Le sue politiche vicende non sono note che dall'anno 1221, trovando scritto che in quell'epoca era un castello forte, ed assai popolato, il quale fu con altri molti del contado confermato in feudo o signoria dei conti di Panico da Corrado gran Cancelliere dell'imperator Federico. Questo castello, la di cui ròcca principale esisteva sul monte, che ancor chiamasi della torraccia, soprastava ai colli inferiori di Vigone e della Castellina, signoreggiava il castello di Montasico, e dominava a levante e a settentrione gran parte della vallala di Reno. Un luogo di sì grande importanza nei tempi delle civili discordie, era gelosamente guardalo da' suoi valorosi padroni; e lo governavano ancora nel 1323 per mezzo del conte Maghinardo juniore ( uomo crudele e detestato) quando il popolo insorse e con grandissima strage del presidio, e con molto giubilo dei bolognesi (ai quali i Panico erano ribelli e fierissimi nemici) li costrinse alla fuga e per sempre li discacciò. Si diedero allora gli abitanti alla soggezione del Senato di Bologna, il quale nel dl 7 Ottobre ne accettò l'ubbidienza, e stabilì che le rocche del castello venissero demolite e distrutte il che venne solo eseguito nel susseguente anno, restando il paese una semplice Massaria di contado sino alla fine del passato secolo.
La storia non registra alcun altro avvenimento politico nel tempo successivo alla cacciata dei Panico, ma accenna alla dolorosa catastrofe che distrusse affatto questa infelice comunità, vale a dire l ' incendio suscitato nell'Aprile del 1332 il quale furiosamente spinto dal vento di nord-est, arse in tre giorni e distrusse il castello di Malfolle e la vicina borgata di Bezzano con immenso tratto di vergini foreste, e di rustiche abitazioni. Dopo sì orribile calamità questo popolo, aiutato dal bolognese Senato, costruì prima alcune tende, quindi in appresso edificò pareсchie case campestri, dissodando le selve ove il fuoco sterminatore avea divorate le piante. Di qui appunto ebbero origine gli ubertosi poderi, che alternati colle folte boscaglie rendono oggidì sì vago e sì vario l'aspetto di questa montana parrocchia.
Dell'antico castello non è rimasto vestigio alcuno. Della gran rocca si trovano alcuni ruderi di ciclopiche mura, i quali avanzarono alla distruzione del tempo, e servono per ricordare quel periodo dell'istoria nostra , in cui le feudali trasmodatezze siffattamente irritarono i pazienti figli dell'alpi, che, armate le destre, e dimenticata la nativa mansuetudine, scossero violentemente l'intollerabile giogo e procurarono alla lor patria redenta una forma di reggimento, che fossele scudo e non oppressione. Due parrocchie esistevano in questo territorio. Una col tilolo di S. Maria Assunta nel castello, l' altra col nome di S. Nicole nel borgo di Bezzano; entrambe di giuspatronato de' loro popoli, ed ambiduo soggette al plebanato di Calvenzano. Della prima abbiamo notizie certe, che risalgono all'anno 1330, sapendosi che ne era paroco in quel lempo un sacerdote di nome Pietro. Dell' altra si conesce l'esistenza nel campione autentico del 1378, e sappiamo che durò sino all'anno 1521, in cui per decreto Vescovile fu interdetta e quindi affatto soppressa, e la prebenda colla parrocchiale giurisdizione concentrata nella chiesa di S. Maria. Venuto allora ti bisogno di ampliare questo tempio, nè avendo i parrocchiani forza o volontà di sostenerne le spese, ricorsero alle famiglie Garganelli ed Albergati, offrendo loro la cessione del giuspatronato (onoranza ambita a quel dì dalle famiglie patrizie) purchè avessero coll'ingrandire della chiesa ricostruita ancor la canonica. Accettata l'offerta, i lavori furono eseguiti nell'anno 1525, ed il diritto di eleggere i parochi passò a quelle due nobili case, che lo rinunciarono dopo quarantanove anni ai conti di Panico, e questi ai parrocchiani, dai quali fu poi donato sul principiare del secolo XVIII alla Mensa Arcivescovile di Bologna.
La chiesa fu nel 1525 ridotta nell'attuale forma ed eleganza, pochi essendo i ristauri che in appresso vi si operarono. Ha tre cappelle ed altari, ed è costrutta in volto reale. Un arco maestoso, sostenuto da due colonne introduce al presbiterio, ove sopra l'altar maggiore si vede il quadro del Pranzini, rappresentante l ' Assunzione di Maria , trattato ad unico soggetto in modo grandioso e lodevole, ma a cui l'ignoranza d'alcuni fabbricieri volle aggiunte nel fondo piccole immagini di Santi ( non coevi per certo a questo trionfo della Vergine) le quali scompongono si fattamente l' armonia del disegno da toglierne l' effetto e destare negl'intelligenti piuttosto il riso o la compassione, che un sentimento di ammirazione e di riverenza.
Delle altre cappelle, quella dedicate a S. Rocco è di spettanza Savini, e quella di S. Gio. Battista appartiene alla famiglia Alessandri. Nello scorso secolo fu ampliat la canonica ed allargata la piazzetta, poi fu edificato il campanile, per cura speciale del Rev. paroco D. Giampanlo Baccarini, che procurò inoltre alla chiesa un ricco apparato e diverse preziose suppellettili. Questa cura fu illustrala nel XVl secolo da tre celebri sacerdoti della famiglia Paleotti. ll primo fu il marchese Astorre, che la governò per un decennio e la rimise nel 1552 al proprio nipote Gabriele, il quale ne fu paroco zelantissimo sino al 1560; e dopo (chiamato a sedere come Canonico negli stalli della Cattedrale) fu elevato alle prime cariche prelatizie, poscia fatto vescovo di Bologna, e quindi decorato della porpora Cardinalizia, sicchè lasciò la parroccliia di Malfolle al proprio fratello Antonio dottore in Leggi, che la resse sino al 1573, dimettendola per la istituzione avuta di un canonicato, e per la dignità conferitagli di Protonotaro Apostolico.
Sono in questo distretto due grandi oratori. ll più antico è quello di S. Nicolò, già parrocchia del borgo di Bezzano poco lungi dalla chiesa parrocchiale, il quale trovasi ancora nella primitiva forma, cioè col palco a travi, e con piccole finestre, senza coro, nè altri accessori od ornamenti. Ha una campana sopra il tetto, fusa nel secolo XlV dal celebre Martina, la quale credesi miracolosa, e si suona spesso nella stagione estiva per scongiurare i fulmini o la tempesta. L' altro oratorio è nel borgo di Sibano, ed è dedicato a S. Rocco; fu edificato in volto reale nell' anno 1746 a spese di Giuliano, e Giangiacomo Mazzetti, ed è di solida costruzione e di buona architettura. Circondano questa parrocchia la sua pieve di Calvenzano, le altre pievi di Venola, di Salvaro, e San Martino, e la cura di Montasico.
Trovasi soggetta al comune di Caprara sopra Panico, nella giusdicenza di Bologna, e conta trecento popolani circa, i quali celebrano le glorie di Maria nella domenica fra l'ottava dell’Assunzione, sotto la direzione spirituale dell'ottimo paroco Don Luigi Santoti. Il fiume Reno lambe il suo territorio a levante, per cui l'aria è salubre anche nella parte più bassa. l suoi terreni poi sono sciolti, e le acque fresche e limpidissime. Tutto questo paese è delizioso ed ameno. Gli ubertosi campi ed i vigneti che lo circondano fanno fede del mite clima, ond'esso gode sopra la sua soleggiata pendice. Salendo al piano della chiesa, si godono prospetti degni di pennello; recandosi poi sul monticello dell' antica rocca, quale pomposa scena! quale mirabile varietà di oggetti ! …. Quivi verdeggia una selva di castagni; là si distende un piano smaltato d'erbe e di fiori; quindi giace silenziosa valletta; quindi elevasi un'erto colle, seminato di casolari, sparso di mandriani, popolato d' industri agricoltori . . . „ Oh soavi delizie ! oh sublimi bellezze della nalura ! lnfelice chi muto ed indifferente a voi si accosta, nè sente l'emozione de' vostri possenti incanti ! lnfelice ! egli non ha scossa la divina scintilla di vita, che l'Artefice supremo ha riposta in cuore dell'uomo„
Dott. LUIGI RUGGERI
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Storie d’animali di casa nostra “ROSICCHIO”
Mi presento sono uno scoiattolo comune, un roditore della famiglia sciuridi, sono lungo circa 25cm più la mia folta coda che misura 20cm.
Io sono bello rossiccio e con la coda di colore bruno, il ventre è color crema, ma quelli della mia specie possono avere la pelliccia di tante tonalità del marrone, fino ad arrivare al nero. Viviamo nei boschi di gran parte d’Europa e ad est arriviamo fino al Giappone.
Mi nutro essenzialmente di frutta, semi, gemme, e anche d’uova, nidiacei e insetti. Mi sono stabilito in una zona ricca di alberi tra cui, querce, acacie, ontani, castagni, noci, e noccioli, una vera leccornia, un più questa brava gente che coltiva la terra ha piantato anche alberi da frutto come meli, peri, albicocchi, ciliegi, e bacche di ogni genere, dai mirtilli ai lamponi, ce né per tutti i gusti, così con tutta questa abbondanza di cibo la nostra comunità è aumentata di numero, attualmente siamo in tre che gironzoliamo nei dintorni di questa abitazione, più tutti gli amici del bosco.
Sono un tipo molto vivace (come tutti quelli della mia specie), salto di ramo in ramo con velocità e vere acrobazie, la mia preziosa coda funziona da bilanciere quando salto, da ombrello in caso di pioggia, da morbido cuscino quando riposo e poi mi rende molto più bello.
Raccolgo molto cibo che immagazzino in cavità d’alberi oppure fra le radici o in buche che scavo in qua e la, mi serve nel periodo di freddo perché sono un tipo molto sensibile e cado in un sonno più o meno leggero, quando ho finito la provvista nel nido vado ad approvvigionarmi dal nascondiglio più vicino e poi mi ritiro nuovamente per schiacciare un pisolino.
Costruiamo dei bei nidi all’aperto, in cima ad un albero a ridosso del tronco principale, esternamente sono delle palle enormi di foglie, rami, fili di paglia, e tutto quello che capita a tiro da poter intrecciare, dentro lo rendiamo morbido e comodo con il muschio, l’entrata principale è rivolta verso il basso, di solito in direzione del levante; nella parete opposta c’è un’altra apertura, ma più piccola.
A questo punto vi racconto come sono entrato in contatto con un animale davvero strano, cammina su due zampe è goffo ed impacciato, a volte fa un fracasso indiavolato e si diverte ad abbattere quanto di più prezioso possa esistere, un albero. Dal suo nido escono sempre rumori ed odori molto strani, e un poco sbadato perché non protegge affatto il suo cibo, e qualche volta s’incanta a guardare le faccende altrui, sembra proprio che non abbia niente da fare. Quando ho annusato quello che ha toccato ho scoperto che si tratta dell’uomo.
Beh …la storia inizia così, un giorno questo strano animale inizia ad arrampicarsi sugli alberi e con delle strane corde lega delle scatole di legno con un buchino molto stretto, le cinciarelle sono subito molto interessate e la scatola viene immediatamente utilizzata.
Passata la primavera, avevo molto da fare, si tratta di una stagione importante, mi sono fatto coraggio ed ho preso d’assalto la scatola, e visto che il buco era molto piccolo per poter entrare ho iniziato ad allargarlo, e qui quello stano animale mi ha dato il nome di ROSICCHIO. Devo dire che mi calza a pennello, perché rosicchio veramente qualsiasi cosa mi capiti sotto i denti, una volta allargato il buco sono entrato a fatica ed ho cercato di adattarmi, ma la scatola era veramente troppo piccola e così ho abbandonato il luogo, intanto la frutta e le bacche iniziavano a maturare, poi è giunta un’estate torrida ed il cibo ha iniziato a scarseggiare, e visto che questo animale lasciava mangiare in una ciotola tutte le cinciarelle, cince allegre del cibo e che aveva lasciato, mi sono avvicinato anch’io.Che meraviglia, c’erano delle noci!!!!
Con la mia abilità di scoprire se sono buone o cattive (mi basta una veloce pesata sulle zampe anteriori) ho iniziato il saccheggio, ed una ad una (quelle buone) le ho portate via. Con mio grande stupore ho notato che dopo qualche giorno il posto era nuovamente pieno di noci, così nelle mie scorribande fra gli alberi ho avvisato gli amici, ed anche loro si sono avvicinati e sono andati a prendere qualche noce.
Ogni tanto mentre sono lì mi affaccio per vedere cosa succede dentro quel nido, ma con quella rete fitta non si vede gran che. Tutte queste noci sono state una manna così potrò passare un inverno nutriente, ora che è venuta la stagione brutta mi ritiro nel mio nido colmo di delizie ed esco di tanto in tanto per pulire il nido dalla sporcizia, tutti noi siamo dei fanatici della pulizia, e per trasferire un po’ di scorta di cibo. Chissà se con la bella stagione quell’uomo mi nutrirà ancora come ha fatto lo scorso anno.
Per ora vi saluti tutti un caro squittio da ROSICCHIO.
Gelli Laura
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Cosa sono le erbe officinali - di Laura Gelli
Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle Farmacopee dei singoli paesi. Il numero ed il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle differenti tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto, nei farmaci tradizionali.
Nel linguaggio comune spesso si sovrappone l'uso dei termini pianta medicinale con pianta officinale, termini che legalmente indicano due diverse entità; il termine officinale è un termine più ampio ed esclusivamente procedurale, indica cioè quelle piante inserite all'interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine farmaceutiche, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Il termine pianta medicinale indica invece quelle piante che contengono sostanze utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori in emisintesi che portino a sostanze attive. È quindi chiaro che una pianta può essere officinale in un paese e non in un altro, a seconda delle regolamentazioni, ma essa sarà una pianta medicinale a prescindere dalle leggi.
Fatta questa premessa importantissima, si riconoscono alle piante officinali proprietà medicamentose e normalmente ai preparati con base di erbe officinali viene attribuita la dicitura di integratore alimentare.
Prima della medicina moderna, con molecole di sintesi e sperimentazione su cavie vive per testare il prodotto, ci si curava con le erbe. Da alcune piante era possibile estrarre l’olio essenziale che in assoluto racchiude il principio attivo della pianta in oggetto, da altre si facevano dei macerati in alcool od olio, per poter estrarre le sostanze curative, in altre ancora si procede alla preparazione di infusi o decotti di droga essiccata. Tutte queste preparazioni sono ancora valide oggi, inoltre studi e tecnologie recenti hanno permesso di approfondire ulteriormente le indicazioni terapeutiche delle piante officinali.
La pianta in quanto tale ha un ciclo vegetativo proprio, pertanto le sostanze che noi cerchiamo in essa sono presenti solo in un periodo definito che chiamiamo tempo balsamico, ed è il momento di massima concentrazione del principio attivo che cerchiamo.
L’uso di paroloni difficili nel descrivere le proprietà è dovuto al fatto che si tratta comunque di medicine e che quindi presuppone una conoscenza minima delle funzioni del corpo umano.
Achillea Sinonimi: millefoglio, sanguinella, erba del soldato, stagnasangue Famiglia: Composite E’ una pianta erbacea perenne, lievemente tomentosa, alta 20-80 cm. Radice gracile, strisciante, stolonifera. |
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Fusto eretto, solcato, tutto coperto di foglie sessili, strette, suddivise finemente in segmenti lineari; capolini bianchi o rossi o rosei o lividi, o grigiastri in corimbi serrati, odorosi, densi, terminali da maggio a settembre ed acheni oblunghi, lisci. Il suo aroma è leggero o forte, ma tutto particolare.
Tempo balsamico
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Alloro Sinonimi: Alloro, Lauro dolce, Lauro Greco, Lauro nobile e/o vero. |
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Sono ricche di ghiandole resinose che le conferiscono il caratteristico aroma. I fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo o in cime ascellari e sbocciano all'inizio della primavera. E' una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori maschili (con gli stami) e piante che hanno solo fiori femminili (e stami sterili) che portano cioè gli organi riproduttivi femminili.
Tempo balsamico Dell'alloro si utilizzano le foglie prive del picciolo che possono essere raccolte durante tutto l'anno. Occorre tenere presente che più sono giovani più è alto il loro contenuto in principi attivi. Le foglie si fanno essiccare al sole. Le bacche raccolte in autunno si fanno essiccare in un luogo buio. Alloro Olio essenziale Indicazioni L'infuso di foglie di alloro aiuta la digestione soprattutto per chi ha problemi di fermentazione, aiuta nei casi di inappetenza e combatte i dolori dello stomaco. Il decotto si usa per il raffreddore e i reumatismi. Per i reumatismi, le distorsioni e le slogature si usano anche le frizioni con gli oli essenziali. |
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Borragine Denominazione botanica: Borrago officinalis Famiglia: borraginacee E’ una pianta molto comune, facilmente riconoscibile per i fiori violacei e le foglie pelose. E' facile trovarla in Primavera o inizio Estate sui bordi delle strade, sui cigli dei sentieri collinari ben soleggiati. |
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Da tempo si e' scoperto che l' olio di borragine ha la proprieta' di combattere i cosiddetti radicali liberi, quindi di ritardare l' invecchiamento delle cellule. L' olio di borragine viene venduto come olio o in perle gelatinose ripiene di olio appunto. Il nome borragine, come la provenienza della pianta stessa è incerto. Deriverebbe dal latino "borra", ovvero, lana grezza, data la sua struttura pelosa che ricorda in qualche modo la lana da lavorare. Tempo balsamico
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Calendula Sinonimi:Garofano di Spagna, fiorarancio Denominazione botanica: Calendula officinalis
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Tempo balsamico
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Camomilla Denominazione botanica: Matricaria chamomilla
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Tempo balsamico
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ElicrisoDenominazione botanica: Helicrysun italicum G. Famiglia: Compositae Pianta erbacea che cresce nell'Italia peninsulare e insulare, nei terreni aridi pietrosi o sabbiosi, dai caratteristici fiori giallo oro dall'odore aromatico molto penetrante. Le proprietà terapeutiche di questa pianta furono evidenziate da L. Santini, medico della Garfagnana, che pubblicò le sue osservazioni nel 1949, dimostrando l'attività dell'elicriso in alcune affezioni respiratorie, cutanee e osteoarticolari. |
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Proprietà
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Equiseto Denominazione botanica: Equisetum arvense L. |
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L'aspetto dell' equiseto é caratteristico: ha fusto eretto e segmentato di colorazione o tendente al verde o al marrone beige, dai quali partono lateralmente filamenti verdi a sua volta segmentati. L' equiseto é perenne, fondamentalmente da sotto bosco. Parti impiegate: cauli sterili Fitoterapia ed equiseto Note e avvertenze:
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Fumaria Sinonimi: Fumosa Denominazione botanica: Fumaria officinalis Famiglia: Fumariaceae E 'una erbacea annuale che cresce eretta, con steli da 10 a 50 cm di lunghezza. The fruit is an achene . Il frutto è un achenio. It contains alkaloids , potassium salts , and tannins . Esso contiene alcaloidi, Sali di potassio e tannini. E’ anche una fonte importante di acido fumario.It is also a major source of fumaric acid . |
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Fumaria estratto secco Car. Organolettiche:polvere fine di colore bruno
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Iperico Sinonimi: Erba di S. Giovanni, Pilatro, Pelico, Cacciadiavoli Denominazione botanica.: Hypericum perforatum L. Famiglia: lpericacee (Guttifere)L' iperico è una pianta che può raggiungere un altezza fino a m 1, con stelo a due spigoli. Sviluppa foglie simmetriche sessili. In giugno-luglio produce fiori gialli raccolti a gruppi di cinque in combi, i petali di forma ovale portano sul bordo peli secretori di colore rosso scuro. |
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Iperico estratto secco Olio di iperico o olio si San Giovanni Chiamato anche erba di San Giovanni in quanto l’ordine di San Giovanni la utilizzava per cicatrizzare ferite e tagli durante le battaglie. Di questa preparazione si potrebbe dire che è un vero trattamento di salute, è probabilmente il prodotto antirughe e anti età più potente ed efficace che esista in natura. Si ottiene estraendo le sommità fiorite fresche di iperico solitamente il olio di semi di girasole di tipo alimentare. Si ottiene così un estratto oleoso dal tipico colore rossastro che viene utilizzato per uso esterno soprattutto in caso di pelli secche ed arrossate. Sarà sufficiente applicarlo ogni sera su viso e collo per poter constatare i primi risultati già dopo soli 10 giorni di applicazione. Usato con successo anche in caso di : scottature, dolori articolari, macchie della pelle, psoriasi, secchezza della pelle del viso e del corpo, invecchiamento della pelle, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, segni provocati dall'acne, mani screpolate, emorroidi, punture di insetti, ulcerazioni del glande maschile, reumatismi. Stimola la rigenerazione cellulare ed è infatti questo il motivo della sua efficacia contro le ustioni. Note e avvertenze:
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Issopo Denominazione botanica: Hyssopus officinalis L. Famiglia: Labiatae L'Issopo è una pianta erbacea perenne, a portamento cespuglioso formata da dei fusti eretti, esili, alti fino a 60cm. Le foglie sono piccole, di un bel colore verde intenso, con nervature in rilievo. I fiori sono piccoli, bluastri, riuniti in spighe unilaterali. Il frutto è un tetrachenio che contiene un solo seme nero e rugoso. |
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Tempo balsamico Foglie e le sommità fiorali raccolte all'inizio della fioritura. Proprietà' Le sue proprietà sono: caminativo, antispasmodico, depurativo, stomachico, stimolante, cicatrizzante. Indicazioni L'infuso e il decotto di Issopo si utilizzano come tonico del sistema nervoso nei casi di ansia, tosse, meteorismo e per problemi digestivi. Le compresse di infuso sono ottime per gli occhi stanchi; purifica la pelle; cicatrizza le ferite. I gargarismi aiutano nelle infiammazioni della gola.
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Lavanda Sinonimi: spiga di san Giovanni, Lavanda vera Denominazione botanica: Lavanda Angustifolia Miller |
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La lavanda officinalis è una pianta cespugliosa di colore verde grigio, slanciato con fiori violacei alla sommità. Radifica in terreni sassosi e aridi penetrando con le radici nelle fessure del terreno. Raggiunge il metro di altezza. Caratteristiche dell'olio essenziale Note e avvertenze:
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Malva Sinonimi: riondella Pianta erbacea biennale o perenne, alta fino a 1 metro. In Italia la Malva silvestre è comunissima nei luoghi erbosi ed incolti, dalla pianura alla zona montana, fino a 1500 m. |
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Tempo balsamico
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Maggiorana Sinonimi: grande origano, persia bianca, persia nera Denominazione botanica: Origanum majorana L. |
Maggiorana olio essenziale Indicazioni della Maggiorana ( Origanum majorana L ): Le tisane di maggiorana o gli infusi sono efficaci come sedativo, per le emicranie e le nevralgie, per il mal di denti, le mestruazioni dolorose e per i problemi di digestione avendo un'azione benefica anche sul meteorismo. La sua essenza ha una spiccata azione antispasmodica, cioè favorisce il rilassamento della muscolatura dell'apparato digerente e respiratorio. L'olio essenziale di maggiorana è efficace per i dolori reumatici e per le nevralgie e le inalazioni dei vapori sono molto buone per il raffreddore ed il catarro. Viene indicato nelle affezioni nervose, dolori reumatici, come sedativo e calmante
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Melissa Sinonimi: cedronella, erba limona, erba cedrata, citronella, cedroncella, limunina, melitea, fior d'api Denominazione botanica: Melissa officinalis L.Famiglia: Labiate La melissa è una pianta erbacea perenne alta fino a 80 cm a portamento cespuglioso, provvista di fusto ramificato, a sezione quadrangolare e ricco di peli ed un rizoma a sviluppo verticale. Le foglie sono grandi, lanceolate, provviste di picciolo, con i margini dentati e nervature in rilievo. I fiori sono giallini, poi bianchi o rosa e fiorisce da giugno a settembre. Il frutto è un achenio. |
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Proprietà
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Nepetella Sinonimi: nepitella, mentuccia, nepeta, mentastroDenominazione botanica: Calamintha nepeta Famiglia: Lamiaceae I fusticini, con sezione quadrangolare e che raggiungono una lunghezza fino a 50-70 cm, hanno portamento variabile, in parte sdraiato ed in parte eretto. Sono inoltre pelosi e di solito ramificati. Le foglie sono opposte di forma ovale con base frequentemente cordata, piuttosto pelose anch'esse, soprattutto nella pagina inferiore. |
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Il loro margine è intero per una certa parte e poi dentato. I fiori sono riuniti in numero di 3-9, sono piccoli e di color rosa con alcune macchie bianche.
Periodo balsamico La parte aerea della pianta fiorita da giugno ad settembre Proprietà Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febrifughi e stomachiche. Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco, aiuta la digestione e stimola le funzioni epatiche. È usata anche contro la depressione, l'insonnia e i dolori mestruali. Per le sue proprietà terapeutiche essicata è utilizzata in erboristeria come essenza per tisane riposanti e nutrienti. Note Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l'aborto.
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OriganoDenominazione botanica: Origanum vulgare L.Famiglia: LabiataePianta erbacea perenne, molto comune in Europa e nell'Asia occidentale; in Italia si trova, allo stato spontaneo, dal mare fino a 2000 m di altitudine, nei prati soleggiati, nei pendii aridi e asciutti e nelle radure fra i boschi.
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L'Origano è usato come spezie, per aromatizzare vari piatti della cucina regionale e, soprattutto, per la famosa pizza alla napoletana; esso però possiede indubbie proprietà medicamentose.Tempo balsamico
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OrticaDenominazione botanica: Urtica diodica L. Famiglia: Urticaceae Pianta perenne alta fino a cm. 150, dal rizoma ramificato, con foglie grandi; è dioica, cioè i fiori maschili e femminili si trovano su piante distinte. È cosmopolita e in Italia è diffusa dal mare alla zona montana, nei luoghi incolti. |
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Tempo balsamico
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Rosa caninaArbusto cespuglioso perenne dell'Europa, Asia, Africa settentrionale. In Italia è frequente dal mare fino alla zona submontana, dove si trova lungo le siepi, ai margini dei boschi e nei luoghi incolti. I cinorrodonti rappresentano una buona fonte di vitamina C, provitamina A e composti ad azione vitaminica P, utili come fattori di protezione vasale. |
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Tempo balsamico
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RosmarinoSinonimi: ramerino, rosamarinaDenominazione botanica: Rosmarinus officinalis L. Famiglia: Labiatae Arbusto a foglie sempreverdi alto da 60 cm a 2 metri, che emana un forte odore canforato. Alla sommità presenta dei fiori blu-lilla riuniti in grappoli fitti. Attecchiscge generalmente su terreni calcarei, in colline di media altitudine. |
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Tempo balsamico
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RuscoSinonimi: PungitopoDenominazione botanica: Rusco (Ruscus aculeatus L.)Famiglia: LiliaceaePiccolo arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, tipico del sottobosco, dai rametti appiattiti, ovali e pungenti (da cui il nome aculeatus), chiamati cladodi, che sembrano foglie, mentre queste ultime sono piccolissime (1-2 millimetri) e si trovano al centro dei cladodi.
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Il frutto é una bacca sferica di colore rosso vivo, che rende la piantina visibilissima e molto bella. In Italia il pungitopo vive abitualmente nell'area mediterranea, nei boschetti e nelle macchie asciutte, lungo le siepi e nei luoghi sassosi.Tempo balsamico
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Salice bianco Denominazione botanica: Salix albaFamiglia: SalicaceaeE’ un albero a foglie caduche può raggiungere i 20 metri di altezza con rami lunghi, flessibili e arcuati, col portamento ricadente tipico dei Salici. I fiori sono riuniti in infiorescenze chiamate amenti: quelli maschili, che producono il polline, sono portati da piante diverse rispetto a quelli femminili, che portano gli ovari che produrranno frutti e semi, essendo questa specie dioica. |
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Tempo balsamico o della raccoltaLe foglie si raccolgono in aprile, i fiori in piena fioritura (aprile-maggio), la corteccia da ottobre per tutto l’inverno.Proprietà
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Salvia Denominazione botanica: Salvia officinalis L.Famiglia: LabiataeArbusto cespuglioso e sempreverde, che cresce naturalmente in tutto il bacino mediterraneo, nei luoghi aridi e calcarei. Pianta suffruticosa perenne, alta fino a 70 cm, con fusto ramoso; le foglie sono grigio-tomentose, bislunghe-lanceolate e persistenti in inverno. I fiori, blu-violacei, sono riuniti in verticillastri apicali. Tutta la pianta sprigiona un forte odore canforato e penetrante. |
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Tempo balsamico
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Santoreggia Sinonimi: erba acciuga, erba di S.Giulianodenominazione botanica: Satureja hortensis L. Famiglia: Labiate |
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La santoreggia è una pianta annuale a portamento cespuglioso provvista di radice fittonante e fusto ascendente o eretto alto fino a 40 cm, poco ramificato. Le foglie sono opposte, lanceolate, strette, lucide e bordate da una leggera peluria. I fiori sono bianco-rosati, piccoli, raccolti in spighe all'ascella delle foglie. Fiorisce da luglio a settembre. Il frutto è un tetrachenio di colore nero. La santoreggia deve la sua fama alle proprietà afrodisiache e stimolanti che le vengono attribuite. Viene per questo motivo utilizzata nei prodotti e nelle tisane "toniche". Proprietà La santoreggia contiene: olio essenziale i cui costituenti principali sono carvacrolo e cimolo, enzimi e idrocarburi. Le sue proprietà sono: antisettica, antispasmodica, carminativa, espettorante, stimolante, stomachica. Indicazioni Santoreggia Olio essenziale
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TiglioDenominazione botanica:Tiliae platyphyllos, Tilia cordataFamiglia: TiliaceaeAlbero molto noto, frequente nei boschi di conifere, nelle macchie, sui pendii soleggiati, dalla pianura alla zona montana. Spesso è coltivato. |
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Tempo balsamico
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Timo biancoSinonimi: timo comune, timo dei giardini
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Tempo balsamico
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GLOSSARIO
Acne: affezione della pelle che compare a livello delle ghiandole sebacee Afonia: perdita della voce Alcaloide: base organica azotata, di origine prevalentemente vegetale, con azione curativa o tossica Amenorrea: mancanza di ciclo mestruale Anafrodisiaco: ha la proprietà di calmare disturbi di genere sessuale Analgesico: termine generico che indica un farmaco che ha la facoltà di togliere o lenire il dolore Anemia: diminuzione del numero di globuli rossi e/o dell’emoglobina nel sangue Anoressia: mancanza di senso dell’appetito Antalgico o antinevralgico: agisce sul cervello ed impedisce od ostacola la trasmissione del dolore Antiflogistico: in grado di prevenire o combattere i fenomeni infiammatori Antidepressivo: in grado di regolare l’umore delle persone Antielmintico: in grado di eliminare dall’organismo, vermi e parassiti Antipiretico: efficace nel ridurre la febbre Antireumatico: previene i dolori reumatici Antisettico: agisce contro le infezioni esterne provocate da germi patogeni Antiscorbuto: previene l’insorgere delle patologie da scorbuto Antispasmodico: calma o sopprime gli spasmi decontraendo i muscoli e ripristinando la funzionalità Apatia: stato di insensibilità di fronte alla vita, ai sentimenti Astenia: indica un’insufficienza o mancata reazione agli stimoli, con un generale indebolimento Astringente: seve a diminuire o arrestare una secrezione Atonia: mancanza o diminuzione del tono muscolare Battericida: qualsiasi sostanza in grado di distruggere i batteri Bechico: prodotto che calma la tosse Cardiotonico: aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco Carminativo: riduce la formazione di gas intestinali e ne favorisce l’eliminazione Cicatrizzante: favorisce la cicatrizzazione cutanea Colagogo: favorisce il deflusso della bile della cistifellea, attraverso le vie biliari, verso l’intestino Colecistite: infiammazione della cistifellea Coleretico: favorisce la secrezione biliare Decongestionante: atta ad eliminare o diminuire l’eccessivo afflusso di sangue localmente Depurativo: accelera la secrezione, attraverso l’urina, delle sostanza tossiche presenti nel sangue Dermatosi: malattie della pelle a carattere non infiammatorio Dermotrofico: stimola e favorisce la crescita del derma o cellule della pelle in generale Diaforetico: sostanza che favorisce la sudorazione Dismenorrea: ciclo mestruale abbondante e doloroso Dispepsia: disturbo della funzione digestiva, gastrica o intestinale Diuretico: capace di aumentare la secrezione di urina Ecchimosi: versamento del sangue nello spessore dei tessuti in seguito a traumi Edema: accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo, nei tessuti epidermici Ematoma: raccolta localizzata di sangue Emmenagogo: favorisce il flusso mestruale o provoca la comparsa dello stesso Emolliente: sostanze capaci di ammorbidire e far rilassare i tessuti cutanei Eupeptico: sostanza che aumenta l’appetito e favorisce la digestione Fitoterapia: cura delle malattie con rimedi naturali Galattogeno o galattogogo: favorisce la secrezione lattea Gotta: malattia dovuta ad abnorme deposito di acido urico nei tessuti, soprattutto in quelli articolari Immunostimolante: aumenta le difese immunitarie con maggiore attività della spina dorsale Ipnotico: favorisce o provoca un sonno molto simile a quello normale Ipoiglicemizzante: favorisce la riduzione della glicemia Ipogalattia: poca produzione di latte nelle puerpere Ittero: colore giallo della pelle dovuta all’eccessiva innalzamento dei livelli di bilirubina Lenitivo: calmante Meteorismo: aumento della quantità gas intestinali Metrorragia: alterazione del ciclo mestruale Psoriasi: malattia cutanea cronica a tipo desquamativo Sedativo: riduce l’eccitabilità del sistema nervoso centrale Spasmolitico: riduce od elimina gli spasmi, contrazioni muscolari involontarie Stipsi: rallentamento dello svuotamento del colon fino alla espulsione Stomachico: promuove la secrezione gastrica e il buon funzionamento dello stomaco Vasodilatatore: determina la dilatazione dei vasi sanguigni Vasocostrittore: determina la costrizione dei vasi sanguigni Vermifugo: allontana i vermi parassiti dall’intestino (tenia) Vulnerario: favorisce la cicatrizzazione di piaghe e ferite |
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- Scritto da Stefano
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